Venezuela. Colombiani espulsi: vescovi frontalieri impegnati in aiuti e gesti di pace
I vescovi delle diocesi che si trovano lungo la frontiera tra la Colombia e il Venezuela
hanno accolto con favore l'iniziativa del capo dello Stato venezuelano, Nicolas Maduro,
di convocare una Conferenza di pace nazionale, al fine di superare la crisi sociale
che da tre settimane ha provocato nel Paese morti, feriti e un clima di violenza generale.
Questa crisi - come informa la nota inviata all’agenzia Fides da una fonte locale
- sta creando una serie di gravi problemi anche nella zona di frontiera, dove la popolazione
deve affrontare la mancanza di cibo e il blocco parziale delle comunicazioni, oltre
a gestire un gran numero di colombiani che vengono espulsi dal Venezuela. “Siamo preoccupati
- ha detto il vescovo di Cúcuta, mons. Julio César Vidal Ortiz - per la situazione
dei colombiani che sono stati espulsi dal Venezuela. Costoro hanno la famiglia in
Venezuela e, quando li prendono per deportarli, tolgono loro i documenti e poi li
rimandano in Colombia, così creano un conflitto. Noi cerchiamo di aiutarli, attraverso
il Banco Alimentare e tramite i Padri Scalabriniani, perché arrivano qui senza niente”.
Il vescovo di Cúcuta, segnala la nota, ha aggiunto: “Stiamo pregando insieme e stiamo
anche organizzando un incontro ecclesiale, perché abbiamo la ferma intenzione di esprimere
con la nostra presenza una testimonianza di pace. Sarà una riunione di tutti i vescovi
delle diocesi di frontiera del Venezuela, da Maracaibo a Apure, con tutti i vescovi
di frontiera della Colombia, da Guajira a Arauca”. La data della riunione sarà annunciata
nei prossimi giorni. (G.A.)