2014-02-23 14:12:31

Australia. Il Catholic Social Service al Senato: non tagliare i fondi per il sociale


Un’organizzazione che conta 60 membri, che opera con 12mila unità in tutto il mondo, che fornisce servizi sociali per circa 600 milioni di dollari, destinati a famiglie in difficoltà, malati, senza tetto, alcolisti e tossicodipendenti: il Catholic Social Service dell’Australia (Cssa) ha presentato questi dati in Senato, nel corso di un’audizione pubblica. Numeri che evidenziano l’importanza dell’appello lanciato dall’organismo affinché il governo non tagli i fondi destinati ai servizi sociali. “Il governo – dice il Cssa – ha la responsabilità di provvedere ad una rete di sicurezza per persone a basso reddito, prive di alternative”. Ricordando l’importanza della “opzione preferenziale per i poveri”, inoltre, il Cssa sottolinea che “un’alta percentuale di disoccupati, in Australia, rimane nella fascia della povertà per almeno due anni”. Ma c’è anche un’altra considerazione da fare: il Cssa nota come “molti programmi dei servizi sociali portino un contributo alla produzione economica: ad esempio, gli aiuti all’infanzia possono ridurre l’insorgere di altri problemi in età più adulta, come la criminalità”. Di qui, l’immediato rimando alla dottrina sociale della Chiesa secondo la quale, evidenzia ancora il Cssa, “il successo di una comunità è dato dal modo in cui essa guarda ai bisognosi”. Affinché “la società sia davvero inclusiva e sostenga la dignità, l’uguaglianza e la partecipazione di tutta la popolazione”, quindi, l’organismo cattolico chiede al governo che “i tagli finanziari non ricadano sulle persone più svantaggiate della comunità”. (I.P.)







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