In Corea del Sud, "preghiera quaresimale per la vita"
“Preghiera quaresimale per la vita”: si intitola così l’iniziativa lanciata in questi
giorni dalla Chiesa sudcoreana. Si tratta di una catena di Rosari con cui si auspica
l’abolizione nel Paese della “Legge sulla salute della madre e del bambino”, promulgata
nel 1973: le norme sulla salute riproduttiva regolamentano l’aborto in Corea, Paese
che detiene a livello mondiale il record negativo delle nascite. L’iniziativa di preghiera
è stata resa nota durante la celebrazione della Messa per la vita che si svolge come
ogni anno a febbraio nella cattedrale di Myeongdong, a Seoul. La Messa di quest’anno
è stata seguita da oltre 1.300 persone ed è stata organizzata dalla Commissione di
Bioetica della Conferenza episcopale e celebrata da mons. Linus Lee Seong-hyo, vescovo
ausiliare di Suwon, che guida le iniziative per la vita. Attualmente, il tasso delle
nascite in Corea si aggira intorno all’1,05%. Cosciente dei rischi che questo dato
rappresenta, la Chiesa cattolica sudcoreana è sempre stata coinvolta nei programmi
in favore della famiglia e della procreazione. Le questioni relative alla genetica
e alla clonazione sono fortemente sentite nel Paese, dal momento che è proprio qui
che si sono svolti i primi esperimenti per la riproduzione delle cellule umane. (T.N.)