Renzi al Quirinale. Mons. Bregantini: priorità siano lavoro e famiglie, no unioni
civili
Matteo Renzi è salito al Colle per sciogliere la riserva e presentare la lista dei
ministri del suo governo al presidente, Giorgio Napolitano. Questa mattina l’ultima
riunione tra il premier incaricato e i ministri Delrio e Franceschini, oltre a diversi
esponenti della segreteria. Alessandro Guarasci
Decisiva
sarebbe stato l’incontro stanotte tra Renzi e Alfano. Il leader di Ncd sarebbe confermato
al ministero dell’Interno, ma non sarebbe più vicepremier. Al ministero dell’economia
andrebbe Piercarlo Padoan, capo economista dell’Ocse. "Oggi si chiude" aveva spiegato
Lorenzo Guerini entrando questa mattina nella sede del Pd dove il premier incaricato
stava incontrando i suoi. Ncd conferma il suo appoggio al nascente governo Renzi.
Fino a poche ore fa tra i dubbiosi, c’erano una parte dei Popolari per l’Italia e
nel Pd la minoranza dei civatiani. Vendola di Sel dice che “la fiducia non c'è ma
spera “di ricredersi nei prossimi mesi”. Abbiamo sentito un'opinione al vescovo, mons.Giancarlo Maria Bregantini, presidente della Commissione episcopale per i problemi
sociali e il lavoro:
R. – Famiglia
e giovani, questo è il grande problema che noi abbiamo. L’accoglienza degli immigrati,
l’integrazione, l’appoggio anche a quello che ha fatto il ministro Kyenge, la detassazione
per chi assume in modo tale da favorire tutto quello che è di sostegno, di incitamento
all’occupazione giovanile. Ascoltando però la gente dei campi, gli operai, il mondo
del lavoro, si raccolgono molti suggerimenti. Occorre che Renzi si metta in ascolto,
crei un’équipe per la "Job act", capace di ascoltare. Noi avremmo anche mille proposte
da fargli sul piano operativo. La politica al servizio della gente.
D. – Finora,
però, sembra che si sia parlato poco del Sud: lei che cosa ne pensa?
R. – Verissimo.
C’è una questione nazionale che è critica. Il Sud però vive in termini quantitativi
il doppio dei problemi, perché soprattutto non ha soluzione. Il Sud, poi, culturalmente
è un problema respinto, rimosso. Il Sud deve avere la consapevolezza di valere, però
anche di essere sostenuto.
D. – Per chiudere, è possibile che Renzi affronti
anche il tema delle unioni civili. Secondo lei, quali paletti vanno messi?
R.
– Secondo me, sarebbe una perdita di credibilità, in questo momento. Cioè, in questo
momento affronti i veri problemi della gente, che non sono questi. Questo, io gli
consiglierei. I temi etici, che dividono maggioranza e minoranza, li tratti dopo.
Primariamente, i temi sociali. Questo è il consiglio che io gli darei.