Libia: bassa affluenza alle urne per l'elezione dell'Assemblea Costituente
Bassa affluenza alle urne ieri in Libia. Solo il 40% degli aventi diritto ha partecipato,
infatti, alle elezioni per l’Assemblea Costituente, chiamata a redigere la nuova Carta
fondamentale del Paese. Un passaggio essenziale, per disegnare il profilo istituzionale
e politico della Libia, ancora alla ricerca di una stabilizzazione dopo la rivoluzione
che ha portato alla caduta di Gheddafi, nel 2011. Salvatore Sabatino ha chiesto
ad Arturo Varvelli, ricercatore Ispi ed esperto di politica libica, quali sono
i punti critici della Libia di oggi:
R. - Il punto
fondamentale è che l’autorità centrale non ha ancora il monopolio dell’uso della forza
e non avendo questo controllo - ora diluito e distribuito tra tutte le milizie che
controllano ancora il Paese - naturalmente non possiamo avere uno Stato come noi lo
intendiamo. Il secondo motivo di preoccupazione è certamente quello legato ad una
polarizzazione del confronto politico: da una parte abbiamo la Fratellanza Musulmana
e le forze islamiste, che hanno una maggioranza all’interno del Congresso nazionale;
dall’altra parte abbiamo invece le forze laiche, più secolariste che appoggiamo il
governo di Zeidan e che si sentono usurpate del potere per la campagna che è stata
fatta dalla Fratellanza Musulmana all’interno del Parlamento ma soprattutto da un
confronto che è diventato molto più aspro tra le due componenti sotto l’influenza
di quanto è avvenuto in Egitto nel luglio scorso.
D. - La nuova carta costituzionale
che caratteristiche dovrà avere per traghettare il Paese verso un futuro di normalizzazione
e di crescita?
R. - L’unica caratteristica che deve avere secondo me è quella
di essere condivisa il più ampiamente possibile. Solo questo può essere un elemento
formante della nuova nazione libica, tutto il resto è secondario. Sono secondarie
anche le preoccupazioni sulla sharia: la sharia è uno degli elementi portanti, elemento
emergente e di convergenza di molte forze politiche. Poi, naturalmente su come verrà
inserita la sharia all’interno della Costituzione c’è un ampio dibattito: sarà l’unica
fonte principale della legge? Chi deciderà se una legge del Parlamento è coerente
con la legge della sharia? Tutte queste sono tematiche all’interno di una battaglia
politica che ancora deve essere compiuta pienamente e questo sarà uno degli elementi
caratterizzanti del futuro del Paese. Il punto fondamentale però è che sia una carta
il più condivisa possibile da tutti, da tutte le forze politiche, dalle entità locali,
tribali e dalle minoranze.