Nord Corea: arrestato missionario evangelico australiano
Colpevole di detenere e distribuire materiale religioso, un 75enne cittadino australiano,
che la moglie definisce “missionario”, John Short, è stato arrestato dalle autorità
nordcoreane domenica, il giorno dopo essere entrato nel Paese con regolare visto e
parte di un gruppo turistico. La coppia risiede in Asia da 40 anni e vive abitualmente
a Hong Kong. Secondo la famiglia, l’anziano viaggiatore, al secondo ingresso in Corea
del Nord, rischia fino a 15 anni di carcere, la pena che sta scontando l’evangelico
statunitense di origine coreana Kenneth Bae, arrestato nel dicembre 2012 e condannato
nell’aprile dello scorso anno. Secondo fonti australiane riprese dall'agenzia Misna,
Short è stato fermato nel suo albergo a Pyongyang dopo che aveva distribuito volantini
di ispirazione cristiana nonostante il rischi che conosceva bene. Per la moglie Karen
l’uomo “fa quello che ritiene Dio gli chiede di fare”. La donna, che ha confermato
che per le informazioni di cui dispone, la situazione del marito è seria, ha anche
segnalato che il consorte aveva portato con sé “alcuni canti evangelici che aveva
scritto e stampato in lingua coreana”. “Alla fine, noi siamo nelle mani di Dio e questo
è il nostro modo di pensare”, ha anche detto la donna alla radio australiana. Il governo
australiano ha confermato l’arresto e ha attivato l’ambasciata svedese che cura i
suoi interessi nel Paese. La situazione si presenta particolare, ammettono le autorità
diplomatiche di Canberra, ma a rendere più problematica una soluzione potrebbe anche
essere la tensione di questi giorni tra regime nordcoreano e diplomazie internazionali
per il rapporto di una commissione indipendente consegnato alle Nazioni Unite e in
base al quale è stato chiesto ai Paesi membri di agire affinché la leadership nordcoreana
sia giudicata per crimini contro l’umanità dalla Corte penale internazionale. (R.P.)