Spagna: continue violazioni alla libertà religiosa. Vittime soprattutto i cristiani
Ripetute violazioni dei diritti alla libertà religiosa. Le vittime sono per lo più
i cristiani. La sentenza shock arriva dall’Osservatorio per la Libertà religiosa e
di coscienza (Olrc), a conclusione del Rapporto 2013 sull’attività delle confessioni
in Spagna. Con 96 casi registrati, l’Olcr ha bollato lo scorso anno come “particolarmente
violento” in virtù del fatto che in alcune occasioni si è assistito ad episodi eccezionali.
Interruzione della liturgia, attentati ai luoghi di culto, su tutti. “Sono state minate
le fondamenta dell’accordo tra Stato e confessioni religiose” rileva il rapporto.
Tra i fatti “sorprendenti” vengono menzionati gli attentanti, ad opera dei gruppi
anarchici, alla cattedrale dell’Almudena a Madrid e alla basilica di Nostra Signora
del Pilar a Saragozza. A novembre scorso, inoltre, durante la beatificazione dei martiri
a Tarragona, sono stati esposti cartelli contro il clero. A questo si aggiunge la
ricorrente richiesta di revisione, da parte del Partito Socialista, degli accordi
tra Stato e Chiesa, e l’obbligo del pagamento dell’Ibi (l'imposta comunale sugli immobili
ndr.). L’Osservatorio denuncia inoltre i tentativi di vietare le celebrazioni religiose
nel contesto delle cerimonie istituzionali, come il giorno di San Giorgio in Catalogna,
l'eliminazione o la riduzione di concerti didattici in Andalusia o la pretesa di eliminare
Pasqua e Natale dal calendario scolastico nelle Asturie. Non mancano, infine, gli
attacchi subiti dai vescovi negli ultimi mesi. A partire dalle minacce nei confronti
dell’arcivescovo di Madrid card. Antonio Maria Rouco Varela, e dell'arcivescovo di
Granada, mons. Javier Martinez Vescovo. Nei confronti di quest’ultimo, in particolare,
i socialisti hanno annunciato un’azione legale a seguito della pubblicazione del libro
di Costanza Miriano, giornalista italiana cattolica, “Spòsati e sii sottomessa”. (A
cura di Davide Dionisi)
Bollettino del Radiogiornale della Radio
Vaticana Anno LVIII no. 50