2014-02-19 14:38:58

Appello di Papa Francesco per l'Ucraina: cessi ogni azione violenta


All’udienza generale di oggi, Papa Francesco ha lanciato un forte appello per l’Ucraina. Ieri, a Kiev, sono morte 25 persone negli scontri tra manifestanti e poliziotti e oggi l’Unione Europea ha convocato d’urgenza per domani il consiglio dei ministri degli Esteri. Ascoltiamo le parole del Papa:RealAudioMP3

"Con l’animo preoccupato seguo quanto in questi giorni sta accadendo a Kyiv. Assicuro la mia vicinanza al popolo ucraino e prego per le vittime delle violenze, per i loro familiari e per i feriti. Invito tutte le parti a cessare ogni azione violenta e a cercare la concordia e la pace nel del Paese".


Dopo gli scontri di ieri, che hanno provocato 25 morti a Kiev e i falliti tentativi di dialogo tra il presidente Janucovich e l’opposizione, per discutere della situazione in Ucraina sono stati convocati d’urgenza per domani i ministri degli Esteri dell’Unione Europea. Stamattina, si è riunito il Comitato politico e di sicurezza della Ue (Cops) per quello che la responsabile Catherine Ashton ha definito il "tragico deterioramento della situazione in Ucraina". La Ashton ha sottolineato che "tutte le opzioni saranno esplorate, comprese misure restrittive contro i responsabili della repressione e delle violazioni dei diritti umani". Dell’ipotesi sanzioni, Fausta Speranza ha parlato con Giandonato Caggiano, docente di diritto dell’Ue all’Università Roma Tre:RealAudioMP3

R. – Ci sono alcune possibilità, una gamma di misure a partire da sanzioni diplomatiche, con espulsione di diplomatici, rottura delle relazioni, sospensioni di visite ufficiali, fino a salire anche alla sospensione di tutte le forme di cooperazione, il boicottaggio di manifestazioni sportive o culturali. Inoltre, ci possono essere sanzioni commerciali che impediscono l’ingresso di determinati prodotti. In particolare, in molti casi si fa presa sull’embargo della fornitura di armi. Ci possono poi essere sanzioni finanziarie con il congelamento di fondi - eventualmente in banche dell’Unione Europea - poi il divieto di transazioni finanziarie e di crediti all’esportazione e agli investimenti, fino a giungere addirittura ai divieti di volo…

D. – Qualcuno in queste ore ipotizza sanzioni individuali…

R. – Sì. Naturalmente, c’è una possibilità di fare un intervento “chirurgico”, introducendo in particolari misure restrittive in relazione a specifiche persone che fanno parte del governo, o del partito che sostiene il governo, o dei gruppi che sono in qualche maniera controllati dal governo. C’è ormai una prassi consolidata di “sanzioni intelligenti”. Certamente, questo è solo il primo strumento…

D. – Il premier ad interim parla di colpo di Stato da parte dell’opposizione e la Russia gli fa eco. Dunque, qualunque misura, qualunque movimento dell’Unione Europea sarebbe comunque un braccio di ferro con la Russia…

R. – Certamente, la crisi in atto in Ucraina è esattamente il conflitto tra un progressivo avvicinamento all’Unione Europea e al mondo occidentale e un ingresso nell’orbita della Russia. È questo il punto in discussione. Evidentemente, i partiti, le fazioni che sono in questo momento alla guida di quello che comincia a delinearsi come un vero e proprio conflitto civile fanno valere le loro ragioni. Da una parte, l’Unione Europea – sistema articolato di mercato unico con enormi vantaggi – e, dall’altra, invece i finanziamenti economici dati dalla Russia, in particolare per quanto riguarda il pagamento del gas, merce fondamentale per sopravvivere ai freddi inverni dell’Ucraina.







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