Sud Sudan. Violata la tregua: ripresi i combattimenti a Malakal, importante centro
petrolifero
I ribelli sud sudanesi fedeli all’ex vice Presidente Riek Machar hanno annunciato
di aver conquistato Malakal, capitale dello Stato dell’Alto Nilo, dopo aver cacciato
le truppe governative del Presidente Salva Kiir. Le autorità di Juba hanno smentito
la conquista della città ma hanno confermato la ripresa dei combattimenti nell’area,
in quella che appare come la più grave violazione del cessate il fuoco concordato
il 23 gennaio tra le due fazioni rivali dell’Splm (Movimento di Liberazione del Popolo
Sudanese). Malakal è un centro strategico perché situata nei pressi di importanti
strutture petrolifere. La situazione rimane incerta mentre si è in attesa di una tornata
dei colloqui di pace ad Addis Abeba, in Etiopia. Il conflitto scoppiato il 15 dicembre
rischia di far sprofondare il giovane Stato (il Sud Sudan è indipendente dal luglio
2011) nella spirale degli scontri tribali, perché ciascun attore politico tende a
far ricorso agli uomini della propria tribù di appartenenza. Secondo il SudannCatholic
Radio Network, alcuni parlamentari hanno affermato che circa il 70% dei militari dell’Spla
(il braccio armato dell’Splm, divenuto l’esercito nazionale) è passato nelle file
di Machar. Per compensare questa pesante defezione il Presidente Kiir, come da lui
stesso ammesso in un recente intervento pubblico, ha fatto ricorso ad un suo esercito
personale, reclutato tra i Dinka, la sua tribù di provenienza. Inoltre truppe ugandesi
sono intervenute a fianco di quelle di Machar, facendo ricorso anche ad aerei da combattimento
per colpire le posizioni ribelli. (R.P.)