2014-02-17 08:11:51

Venezuela: nel Collegio don Bosco di Valencia uccisi un sacerdote di 80 anni ed un fratello laico


Nella città venezuelana di Valencia nel corso di un tentativo di furto sono stati uccisi un sacerdote salesiano, padre Jesús Plaza, 80 anni, e un fratello laico Luis Sánchez , 84 anni. Il tragico evento ha avuto luogo nel collegio dei salesiani Don Bosco della città, mentre le vittime riposavano. La versione dei fatti è stata data da una terza persona, anch'essa gravemente ferita e operata nella clinica "Guerra Mèndez", il padre David Marín, direttore del collegio (64 anni). Gli autori del delitto, eseguito secondo la stampa locale con assurda efferatezza durante la notte tra sabato e domenica, sono due minorenni: uno di 13 anni e l'altro di 15, che si sono introdotti nel collegio con l'intenzione di compiere un furto, aggredendo per primo il padre José Luis Salazar. Padre Plaza è morto in ospedale mentre i medici tentavano di fermare le emorragie causate da numerose coltellate. Invece il fratello salesiano Sánchez è morto sul colpo, nella sua abitazione. Lo scorso 14 febbraio la Conferenza episcopale del Venezuela, dopo la morte di tre giovani che protestavano contro il governo, aveva lanciato un appello alla pace, ribadendo la condanna della violenza. "Siamo tutti coinvolti — si legge nel documento dei vescovi — nel costruire il bene del Paese. E tutti dobbiamo risolvere i principali problemi, come l’insicurezza, e lavorare per tutto ciò che riguarda la qualità della vita". "Ciò che è accaduto è molto triste e va rifiutato": così il presidente dell'episcopato del Venezuela, mons. Diego Padrón, arcivescovo di Cumaná, in merito all'uccisione, mercoledì 12 febbraio, nel corso di manifestazioni contro il governo del Presidente Nicolás Maduro, di tre giovani che prendevano parte alla protesta. "Lo stato di violenza al quale siamo arrivati", ha aggiunto l'arcivescovo in dichiarazioni a 'Unión Radio', ci spinge a rinnovare, "ancora una volta, un appello serio, molto forte, alla riconciliazione e al reciproco riconoscimento. Senza queste condizioni non vi sarà dialogo e dunque neanche pace". Per il presule venezuelano "è il momento opportuno affinché tutti i venezuelani riflettano" e si mobilitino in favore della pace. "Il dialogo è una chiave che apre le porte, che abbassa le tensioni e consente di trovare accordi e convergenze tra tutti, e che certamente ci sono", ha precisato mons. Padrón. (A cura di Luis Badilla)







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