Kenya: nasce l'associazione per la musica liturgica cattolica
Promuovere e migliorare la qualità della musica e dei canti liturgici nelle chiese
in Kenya, valorizzando anche gli elementi della cultura locale. Questa l’idea di fondo
alla base dell’Associazione per la musica liturgica cattolica del Kenya (Catholic
Liturgical Music Association of Kenya - Clmak) che, grazie all’approvazione dei vescovi
del Paese, ha appena visto la luce. Nel corso di una celebrazione eucaristica a Nairobi,
il presidente della Commissione liturgica della Conferenza episcopale, mons. Dominic
Kimengich, ha presentato la nuova associazione – riferisce l’agenzia Cisa – ed il
nuovo statuto. Il presule, nell’omelia, ha ringraziato i vescovi per avere dato la
loro approvazione all’iniziativa “che - ha detto - servirà a valorizzare i fedeli
che hanno il dono della voce ma anche a migliorare la qualità della musica durante
le celebrazioni”. Mons. Kimengich ha poi evidenziato che resta molto da fare: “troppo
spesso prendiamo in prestito da ‘altri’, a volte la nostra musica liturgica manca
di armonia, mentre le parole e lo stesso accompagnamento musicale lasciano molto a
desiderare”. L’importanza della musica nella liturgia è stata più volte evidenziata
dal magistero dei Papi. La Costituzione conciliare “Sacrosanctum Concilium” sulla
Sacra Liturgia ricorda che “la tradizione musicale della Chiesa costituisce un patrimonio
d'inestimabile valore, che eccelle tra le altre espressioni dell'arte, specialmente
per il fatto che il canto sacro, unito alle parole, è parte necessaria ed integrante
della liturgia solenne”. Concetto ribadito più di recente anche dal Papa emerito Benedetto
XVI che, parlando all’Associazione italiana Santa Cecilia, il 10 novembre 2012, aveva
ricordato: “La musica liturgica non è un accessorio o solo un abbellimento esteriore
della liturgia, ma è essa stessa liturgia”. (L.Z.)