2014-02-15 15:55:14

In Libia fuga di massa da un carcere Torna la calma dopo il tentato golpe


In Libia fuga di massa da un carcere libico: decine di detenuti sono scappati nelle ultime ore dalla prigione Mager di Zlitan. Nel Paese comunque sembra tornata una relativa calma dopo, quello che è stato definito "un tentativo di golpe" ieri, ad opera del Capo delle Forze di terra, il generale Khalifa Haftar. Il premier Zeidan sottolinea che ora “è tutto sotto controllo” e il militare è stato arrestato. Maura Pellegrini Rhao ha raccolto il commento di Arturo Varvelli, ricercatore dell’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale :RealAudioMP3


R. - Secondo me, bisogna parlare di “un colpo di non Stato”, perché in Libia non esiste ancora uno Stato. È una situazione di continua instabilità, però io non attribuirei questo tentativo ad un pazzo, come è stato fatto ad esempio da alcuni osservatori internazionali e dallo stesso primo ministro Zeidan; questo è stato un tentativo di colpo di Stato, certamente maldestro, certamente non preparato nella maniera adeguata, ma che faceva leva probabilmente sulla possibilità che parte della popolazione e parte delle milizie che si oppongono alla maggioranza del Congresso nazionale - che è in mano agli islamisti - potessero accorrere in soccorso di questo tentativo di golpe. Quindi, si confidava in questo, nell’appoggio popolare e soprattutto nel grande malcontento della popolazione e di molte milizie verso il Congresso nazionale.

D. - L’importanza della Costituzione è centrale, eppure si continua a minarla …

R. - Questa è una battaglia, perché nel quadro caotico libico, dove non c’è il monopolio dell’uso della forza da parte dell’autorità centrale, c’è una costante, crescente polarizzazione del conflitto tra le forze islamiste e le forze più secolariste, laiche. Anche vedendo quello che è successo in Egitto, certamente questo non facilita una riconciliazione nazionale vera e propria del Paese. La tensione è molto alta, il governo e l’autorità centrale sono incapaci di mantenere il controllo di gran parte del Paese e, quindi, questa è la situazione che si sta creando e come uscirne è veramente difficile.

D. - È scaduto il mandato del governo, ma rimane ancora in carica …

R. - Zeidan è parte di questa lotta politica. Ci sono molte fazioni in lotta e Zeidan è ancora appoggiato - tutto sommato - dalle forze laiche che non vogliono certamente farlo cadere, lo sorreggono con tutte le forze, perché farlo cadere vorrebbe dire – appunto - "passare" anche il governo, dopo il Parlamento, alle forze islamiche e questo preoccupa non poco le forze laiche. Questa è una delle chiavi di volta. Quindi un governo debolissimo, quasi fantoccio, tenuto in piedi a forza, ma che comunque è visto come un ultimo baluardo contro forze islamiche che possono conquistare tutto il potere.







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