Giornata dei Musei ecclesiastici in Italia: aprono le porte gratuitamente più di 200
strutture
In Italia si celebra la seconda Giornata dei Musei ecclesiastici. Al suo debutto,
lo scorso marzo, la Giornata ha fatto registrare, ovunque, presenze prima mai viste.
Facendo scoprire a migliaia di persone la ricchezza e l’interesse degli oltre mille
Musei “ecclesiastici”, ovvero Musei Diocesani, di Cattedrali, Chiese, Confraternite
disseminati lungo l’intera Penisola, da nord a sud, isole comprese; un immenso patrimonio
che ai più è del tutto ignoto, scarsamente segnalato dalle guide turistiche delle
città. La giornata ha avuto il merito di cominciare a far riemergere quelli che apparivano
come i “Musei cancellati”, nonostante siano regolarmente aperti al pubblico, siano
davvero tanti (più di mille), ricchissimi per patrimonio e per attività e siano ospitati
in luoghi e monumenti tra i più belli delle città italiane. L’Amei - Associazione
Musei Ecclesiastici Italiani - sulla scorta della più che positiva esperienza dello
scorso anno, ha deciso di rinnovare anche quest’anno la Giornata dei Musei Ecclesiastici,
scegliendo come data il 15-16 febbraio, nella ricorrenza del Beato Angelico che l’Associazione
ha assunto come simbolo tutelare e che è il patrono degli artisti. Così, i più di
200 Musei Ecclesiastici aderenti all’Associazione (senza per altro escludere dall’iniziativa
i Musei non ancora iscritti) aprono in questi due giorni gratuitamente le porte, proponendo,
accanto al godimento delle loro diversissime collezioni, visite guidate, attività,
incontri, musica. I Musei aderenti e le iniziative proposte da ciascuno di essi iniziative
si possono trovare sul sito dell’Associazione: www.amei.biz. “Le Giornate dei Musei
Ecclesiastici – ricorda mons. Giancarlo Santi, presidente dell’Amei - sono una delle
tante iniziative messe in cantiere per far emergere la forza in parte ancora nascosta
della realtà museale ecclesiastica italiana. L’obiettivo è di far conoscere questo
capillare sistema museale, non inferiore né per presenza né per contenuto a quello
dei musei di gestione statale o di enti locali. Una strategia di emersione cui ci
invitano anche le ricorrenze – che vorremmo ricordare – dei 450 anni del Concilio
di Trento, Concilio che ha consegnato all’arte e agli artisti una fondamentale missione
di comunicazione del messaggio evangelico, e dei 50 anni dal Concilio Ecumenico Vaticano
II con la riflessione quanto mai attuale sulla funzione assegnabile alla produzione
artistica sacra, a partire da quanto emerso nell’ambito del Concilio stesso”.