Centrafrica. La Francia invia altri 400 militari. L’Unicef: 133 bambini mutilati o
uccisi negli scontri
Crisi in Centrafrica. La Francia ha deciso l’invio di altri 400 militari nella Repubblica
per fermare le violenze in corso tra Anti-Balaka e gruppi Seleka. Il contingente parigino
salirà così a duemila unità. E mentre il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon,
chiede l’aiuto internazionale e annuncia che martedì prossimo presenterà al Consiglio
una serie di raccomandazioni su come contenere le violenze, l’Unicef denuncia che
133 bambini in Centrafrica, negli ultimi due mesi, sono stati uccisi o mutilati. Giulio
Albanese:
A pagare
il prezzo più alto nella Repubblica Centrafricana sono i bambini. È l’Unicef a lanciare
l’allarme, esprimendo profonda preoccupazione per le crudeli violenze contro i minori
nel tormentato Paese africano. Violenze aberranti, che stanno aumentando costantemente
e di fronte alle quali ogni coscienza dovrebbe levare la propria indignazione. Si
parla ad esempio di bambini decapitati, mutilati intenzionalmente o feriti in scontri
a fuoco, ai quali sono stati amputati gli arti. Moltissime di queste giovani vittime,
a causa degli scontri in atto, sono decedute perché non sono state trasportate in
tempo in ospedale per le cure. Di fronte a questo scenario infernale, l’ Unicef chiede
ai governi, ai leader religiosi e alla società civile "di intervenire" e che soprattutto
"le gravissime azioni perpetrate contro i bambini siano perseguite e punite". A questo
proposito, il segretario generale dell’Onu ha rincarato la dose, parlando di misure
urgenti per contenere la violenza, salvare vite, proteggere i diritti umani sostenere
gli aiuti umanitari e rafforzare comando e controllo delle forze sul terreno. Tutti
temi che intende discutere con i membri del Consiglio di Sicurezza.