Coree. Conclusi i colloqui: via libera alle ricongiunzioni familiari
Il doppio incontro di questo venerdì che seguiva quelli di mercoledì di una tornata
organizzata all’ultimo momento su iniziativa della Corea del Nord e senza nemmeno
un programma definito ha portato alla conferma della prevista ricongiunzione a fine
mese di famiglie divise dal conflitto coreano. Una decisione non scontata, data l’opposizione
del Nord a un evento organizzato per il 20-25 di questo mese che inevitabilmente risentirà
dell’avvio delle manovre militari congiunte sudcoreane-statunitensi il 24. La conferma
- riferisce l'agenzia Misna - è arrivata alla fine di due brevi confronti odierni
tra le delegazioni a Panmunjom, abituale Centro degli incontri inter-coreani all’interno
della zona di armistizio. La Corea del Sud ha ottenuto la riunione provvisoria di
anziani parenti divisi dal conflitto nella sede del comprensorio turistico del Monte
Kumgang, nel Nord, a ridosso del confine. Niente di fatto invece per la sospensione
delle manovre militari, abituali in questo periodo dell’anno e che proseguiranno fino
ad aprile. Pyongyang aveva chiesto che venissero sospese fino a dopo il 25 febbraio
ma ha ottenuto una risposta negativa. Positivi in sé i colloqui, quelli a più alto
livello diplomatico dal 2007, che certamente inseriscono un elemento di distensione
necessario in un periodo in cui le trattative tra le due Coree sono in stallo su tutti
i fronti, come pure è bloccata – dalle provocazioni missilistiche e dagli esperimenti
nucleari sotterranei del Nord – la ripresa del dialogo a Sei (Coree, Usa, Cina, Russia
e Giappone) sul nucleare nordcoreano. Inoltre, rappresentano il primo concreto risultato
della volontà di non rompere il tenue filo del negoziato espressa anche di recente
dalla presidente sudcoreana Park Geun-hye e dal leader nordcoreano Kim Jong-un. Ieri,
durante un breve passaggio per Seul prima di ripartire questa mattina per Pechino,
il segretario di Stato Usa John Kerry si era espresso in termini favorevoli all’incontro
e aveva chiesto un accordo sulle ricongiunzioni, chiedendo però che non venissero
contrattate con le manovre militari, che non sono una minaccia diretta al Nord. Aveva
anche ricordato, però, come il suo paese non sia pronto a colloqui bilaterali diretti
con il regime di Pyongyang. “Pazienza e perseveranza” erano state chieste ieri sera
alle due parti anche dal segretario generale dell’Onu, il sudcoreano Ban Ki-moon,
esortate a proseguire sulla via del dialogo, come confermato dal portavoce Martin
Nesirky. (R.P.)