2014-02-13 15:03:31

Venezuela: scontri tra oppositori e sostenitori di Maduro, 3 morti


In Venezuela, nella giornata di ieri, il governo di Nicolas Maduro e l'opposizione si sono accusati a vicenda per gli scontri, scoppiati mercoledì a margine di una protesta studentesca a Caracas, che hanno provocato 3 morti e decine di feriti. Tra le vittime, due studenti e il leader di un “colectivo”, uno dei gruppi di militanti pro-governativi. In occasione della Giornata dedicata alla Gioventù, che si celebra ogni 12 febbraio nel Paese sudamericano, i giovani hanno sfilato contro il governo del presidente Nicolas Maduro, ma altri gruppi hanno organizzato invece un corteo per sostenere l’erede di Chavez. Fausta Speranza ha parlato di quanto sta succedendo in Venezuela con Giuseppe Dentice, esperto dell’Ispi, Istituto di studi politici internazionali:RealAudioMP3

R. - E’ in atto uno scontro tra opposizione e governo non tanto sull’eredità del chavismo, ma sulle prospettive del chavismo, ossia ci si chiede: il Venezuela può avere un suo futuro anche fuori dal chavismo? Come sostengono appunto le opposizioni, perché ritengono che il sistema chavista non possa esistere senza il suo leader e fondatore, scomparso ormai da quasi un anno. Dall’altra, invece, abbiamo il governo stesso che ritiene che l’unica strada maestra sia quella del chavismo. Il problema è che all’interno del governo sono sempre più marcate le distanze tra l’ala militare, che può essere identificata come una sorta di ‘falchi’ dell’amministrazione, che ritengono che la strada maestra sia quella tracciata da Chavez; e, dall’altra, l’ala ‘civilista’, per così dire, rappresentata dallo stesso presidente Maduro che, da un lato, deve mediare con le istanze che vengono dalla società e, dall’altro, cerca di mediare con le prerogative e soprattutto la difesa degli interessi che vogliono perpetuare i militari. Si trova, quindi, nella difficile condizione di capire come indirizzare l’azione del chavismo.

D. – Si parla di diritti civili, ma c’è anche una situazione sociale, con difficoltà economica e disoccupazione da raccontare...

R. – Certamente. Sì, c’è una fortissima disoccupazione e c’è una forte inflazione. Ci sono dati, addirittura, che parlano di un’inflazione al di sopra del 38 per cento. La situazione è dettata anche da politiche economiche e sociali molto distorte, e in un certo senso folli, perché hanno creato delle forti distorsioni all’interno del sistema venezuelano. Oggi il governo cosa fa? Cerca di introdurre, come ha già fatto, con una legge sul calmieramento dei prezzi, una specie di paniere dei prezzi sui beni di prima necessità, in modo da evitare un mercato nero che è sempre più dilagante nel Paese. Basti pensare, appunto, al mercato nero dell’elettricità, del petrolio. Un Paese ricco di petrolio - forse uno tra i più ricchi al mondo - ha creato al suo interno un mercato nero dell’energia. Queste politiche, soprattutto sbagliate dal punto di vista della moneta, che hanno creato questa inflazione sempre più dilagante, hanno portato veramente ad una situazione di parziale default. E se non si interviene con delle riforme o con dei tentativi di legge che cerchino quantomeno di contenere queste distorsioni, il Paese rischia un’instabilità totale.


Ultimo aggiornamento: 14 febbraio







All the contents on this site are copyrighted ©.