Rapporto sulla povertà: disoccupazione e disagio sociale in aumento per il Lazio
Una fotografia del disagio crescente e del consolidarsi di nuove forme di povertà,
ma anche un’idea di quelle che potrebbero essere le possibili vie d’uscita. E’ il
risultato del ''Rapporto sulla Poverta' a Roma e nel Lazio'' presentato nella capitale
dalla comunità di Sant’Egidio. Il servizio di Marina Tomarro:
Nel
Lazio 37 mila bambini, soffrono di indigenza alimentare, di questi 30 mila a Roma
vivono in povertà assoluta . E’ uno dei dati più gravi rilevato nel ''Rapporto sulla
Poverta' a Roma e nel Lazio'' presentato dalla comunità Sant’Egidio. Nella ricerca
emerge anche che il 93% dei disabili vive in famiglia, con grandi difficoltà per questi
nuclei, circa il 41% spesso infatti è lasciato da solo, e che il Lazio è una regione
che sta invecchiando, il 47% della popolazione è over sessantacinquenni. Grave poi
anche il problema della disoccupazione, non solo giovanile che a Roma supera il 40%.
Sentiamo Francesca Zuccari tra i curatori del rapporto:
“E’ chiaro
che anche il Lazio ha subito gli effetti della crisi, che riguardano soprattutto alcune
fasce della popolazione. C’è un primo dato, che forse è comune a molti settori della
popolazione, che proviene dall’isolamento sociale. La crisi, cioè, colpisce soprattutto
laddove le persone non hanno delle reti sociali forti, tali da sostenerle nel momento
di difficoltà. Pensiamo, per esempio, al problema degli anziani, della famiglia. La
maggiore solitudine in cui vivono queste persone provoca un maggiore disagio. D’altra
parte, però, gli anziani hanno rappresentato in questo tempo di crisi anche una ciambella
di salvataggio per gli altri componenti della famiglia. Altro discorso è quello dell’immigrazione,
ormai una componente stabile della popolazione. E qui, anche pensando agli anziani,
un’alleanza tra queste fasce di popolazione potrebbe essere un paracadute per la crisi,
perché per esempio certi quartieri di Roma sono in qualche modo ripopolati da questa
alleanza tra anziani e immigrati”.
E anche il sistema imprenditoriale romano,
nonostante una buona capacità di tenuta, sconta gli effetti di una progressiva contrazione
dell’attività economica. Lorenzo Tagliavanti vicepresidente della Camera di
Commercio di Roma:
“In questo momento le imprese stanno passando un momento
molto difficile, per almeno tre motivi. Da una parte, non riescono ad ottenere quel
credito necessario per poter portare avanti un’attività economica. Dall’altra, gli
stessi consumi da parte delle famiglie si sono ridotti. Gli investimenti delle pubbliche
amministrazioni si sono inariditi. Tutto questo impoverisce la società romana. Nascono
quindi nuove figure, che sono i nuovi poveri, questo ceto medio che si va impoverendo:
il piccolo imprenditore, che non ce la fa; il cinquantenne che viene licenziato e
che pur avendo una professionalità e una sua capacità non trova lavoro. La situazione,
poi, più drammatica è questa grande massa di giovani, che hanno anche studiato e giustamente
aspirano a trovare un’occupazione, in una situazione dove il lavoro non viene offerto”.
Ma
nonostante gli scenari negativi, comunque cominciano ad esserci anche segnali di ripresa,
che partono proprio dai giovani e dagli immigrati. Ascoltiamo ancora Lorenzo Tagliavanti
:
“Noi vediamo molti immigrati, venuti da noi per fare gli operai, che
fanno invece gli imprenditori, e molti giovani che hanno studiato che si mettono insieme
ad altri, partendo dalle cose che sanno fare o dalle passioni che hanno. Questo potrebbe
fare la pubblica amministrazione: favorire soprattutto le start up delle nuove imprese,
creando servizi che in qualche modo li possano aiutare e forme di finanziamento che
non siano troppo pesanti sul terreno delle garanzie”.