Card. Filoni: mettersi alla scuola di Cristo facendosi piccoli e ascoltando il Maestro
“Quanto è sapienziale e salutare sarebbe mettersi alla scuola di Cristo, farsi ancora
una volta piccoli alunni e ascoltare il Maestro. Lui che, con il suo dire, ci fa star
bene, perché parla dritto al cuore e alla mente, che ci tira fuori dall’inganno, che
ci fa conoscere dove alberga la radice del male”. L’auspicio - riporta l'agenzia Fides
- è stato espresso dal card. Fernando Filoni, che mercoledì sera ha presieduto la
Concelebrazione Eucaristica nella cappella del Pontificio Collegio Urbano, in qualità
di Gran Cancelliere della Pontificia Università Urbaniana, membro della Congregazione
per l’Educazione cattolica e Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei
Popoli. La Congregazione per l’Educazione cattolica sta tenendo la sua Assemblea plenaria
dal 12 al 14 febbraio. “Raccolti in questa Cappella dove migliaia di giovani si sono
preparati al sacerdozio, alla vita pastorale e missionaria, nonché alla propria formazione
intellettuale presso la nostra Pontificia Università Urbaniana – ha detto il card.Filoni
nell’omelia -, noi ci ritroviamo per un momento di preghiera, rinnovando la nostra
fede nell’Eucaristia, appunto cuore della Chiesa”. Soffermandosi sulle Letture proclamate,
il prefetto del Dicastero Missionario ha messo in rilievo la dimensione sapienziale
dal punto di vista biblico-spirituale, collegandola all’oggi: “L’immagine di Salomone
che costruisce la casa dalle sette colonne in cui la Sapienza ha dimora è eloquente
e suggestiva, e, direi, ben si potrebbe addire, per analogia, alla missione della
Congregazione per l’Educazione Cattolica, ossia di permettere che chiunque lo desideri
possa accedere alla conoscenza della Sapienza divina, cioè Cristo, via, verità e vita
e apprendere il valore della sapienza attorno all’uomo”. Nel brano evangelico del
giorno, il Maestro distingue chiaramente tra “Parola di Dio” e “tradizione umana”.
“Una distinzione attuale allora, così, se non di più, oggi - ha commentato il cardinale
-, se pensiamo al nostro intendere post-moderno, dove non di rado la ‘Parola di Dio’
è negata e la ‘tradizione umana’ è sostituita da un relativismo etico-filosofico,
che mette al centro soggettivamente il proprio modo di vedere, il proprio io e quanto
gli aggrada, piegando a volte nel nostro mondo ecclesiale anche la ‘Parola di Dio’.
Così, l’interrogativo di Gesù ai suoi ascoltatori, è ben forte e diretto: con tutto
il sapere post-moderno, scientifico e culturale, ‘neanche voi siete capaci di comprendere?’".
(R.P.)