Congo: nuovo attacco dei ribelli ugandesi nella Provincia Orientale
Più di 5.000 civili in fuga, una vittima, una decina di donne e tre bambini rapiti:
fonti della società civile della provincia Orientale hanno riferito all’emittente
Radio Okapi il bilancio dell’ultima ondata di attacchi da parte di uomini armati identificati
come ribelli dell’Esercito di resistenza del signore (Lra). In base alla testimonianze
raccolte - riferisce l'agenzia Misna - migliaia di abitanti del territorio di Niangara
hanno abbandonato i propri villaggi nella zona di Manziga per trovare rifugio nel
capoluogo di Nambia. Gli sfollati – originari dei villaggi di Sendebe, Nabakpa, Magombo,
Kembele, Nawoko e Kpanga – hanno denunciato violenze ed esazioni dall’inizio del mese.
Secondo la società civile di Niangara i ribelli ugandesi sarebbero inoltre responsabili
di aggressioni ai danni di commercianti ambulanti e di furti di cibo. L’amministratore
locale Jean-Pierre Moikima ha vietato alla popolazione di andare a caccia e di recarsi
in luoghi non protetti dai militari. Un battaglione delle forze armate regolari (Fardc)
di stanza a Nambia è stato incaricato di ristabilire la sicurezza nei villaggi bersagliati.
Il mese scorso a Kpeletu, località del territorio di Bondo, nel distretto del Bas-Uelé,
la ribellione ugandese è stata accusata del rapimento di un gruppo di 17 pescatori.
Nella stessa zona, nel mese di dicembre gruppi di ribelli dell’Lra hanno compiuto
saccheggi, devastazioni e ucciso tre civili nei villaggi di Baday e Nambala, costringendo
alla fuga migliaia di persone. Nata in Uganda negli anni ’80 con l’obiettivo di rovesciare
il governo di Kampala, la ribellione dell’Lra si è suddivisa in piccoli gruppi che
dal 2005 effettuano incursioni nel nord-est del Congo, in Centrafrica e in Sud Sudan.
(R.P.)