"Solo fumo", il Presidente Napolitano replica alle accuse di complotto
Bufera politica dopo le rivelazioni contenute nell’ultimo libro del giornalista Alan
Friedman sul ruolo giocato nel 2011 da Giorgio Napolitano, nella crisi del governo
Berlusconi. Il capo dello Stato respinge con forza l’ipotesi di complotto. A sostegno
del Colle il premier Letta. Ma Forza Italia chiede chiarimenti. E per il Movimento
5 Stelle la vicenda avvalora l'iniziativa per la messa in stato d'accusa di Napolitano.
Servizio di Giampiero Guadagni:
Solo fumo, nessun
complotto. Napolitano prende carta e penna e risponde al Corriere della Sera sullle
anticipazioni del libro di Alain Friedman, giornalista al quale Prodi e De Benedetti
hanno rivelato che il capo dello Stato sondò Mario Monti come successore di Berlusconi
a palazzo Chigi già nell'estate del 2011. Quel governo cadde poi qualche mese dopo,
a novembre. Il fatto noto e incontrovertibile, sottolinea Napolitano, era l’evidente
logoramento della maggioranza uscita vincente dalle elezioni del 2008. Anche Monti
conferma gli incontri con Napolitano, contatti, precisa, che non sono una anomalia.
L'operato del Colle è difeso anche dal Pd, che paventa un asse Forza Italia-Movimento
5 Stelle. In effetti nel partito di Berlusconi c’è ora chi abbraccia l'iniziativa
grillina sull’impeachment. Per ora i capigruppo di Forza Italia Brunetta e Romani
chiedono a Napolitano chiarimenti urgenti e spiegazioni convincenti perché, affermano,
non ci può essere nessuna giustificazione costituzionale per un'iniziativa del Presidente
della Repubblica volta a precostituire la formazione di un nuovo governo quando quello
in carica continua a godere della fiducia delle Camere. Da parte sua il premier Letta
parla di vergognoso tentativo di mistificazione. Nel 2011, aggiunge Letta, Napolitano
agì con tempestività per salvare il Paese.