2014-02-09 08:25:12

75.mo morte Pio XI. Gavazzi: contrastò i totalitarismi per difendere la persona umana


Il 10 febbraio 1939 moriva Pio XI, al secolo Achille Ratti. Eletto Pontefice nel 1922, Papa Ratti guidò la Chiesa universale per 17 anni, in un periodo storico difficile. Tre gli aspetti significativi del suo Pontificato: la firma dei Patti Lateranensi con lo Stato italiano, nel 1929; la creazione della Radio Vaticana, nel 1931, e la condanna esplicita dei totalitarismi. Per una riflessione su Pio XI a 75 anni dalla sua morte, Isabella Piro ha intervistato Agostino Gavazzi, presidente del Centro Internazionale di Studi e Documentazione “Pio XI”, con sede a Desio, città natale del Pontefice:RealAudioMP3

R. - Un primo aspetto che metterei in luce è la grande attualità di questo Pontefice: una attualità che possiamo rilevare nel Concordato che, voluto fortemente da Pio XI e realizzato nel 1929, ancora oggi è attuale, anche dopo le revisioni di Craxi e del cardinale Nicora nel 1984. Alcune biografie di Pio XI ricordano che, quando era studente in seminario, pare avesse detto ai suoi amici: “Se io un giorno diventassi Papa, vorrei fare la pace con lo Stato italiano con un Concordato”.

D. - Un altro aspetto fondamentale del Pontificato di Pio XI è l’attenzione alla comunicazione: fu proprio lui, infatti, a volere la nascita della Radio Vaticana nel febbraio del 1931...

R. - Pio XI è sempre stato attento a tutti i mezzi di comunicazione ed ha voluto che i suoi uffici fossero dotati di telefoni e macchine da scrivere. Resosi conto dell’importanza della radio, chiese a Guglielmo Marconi di creare una stazione radiofonica che gli permettesse di parlare al mondo. Un altro tema di comunicazione del Pontificato di Pio XI fu il cinematografo: per opera del Pontefice, nacque una rivista cattolica sul cinema, per una maggior conoscenza della religione cattolica.

D. - Papa Ratti visse anni storicamente e politicamente difficili, dominati dal nazismo e dal comunismo. Pio XI fece sempre sentire la voce della Chiesa in difesa della persona umana...

R. - Senz’altro! Lo fece con Encicliche che hanno condannato sia il comunismo ateo, come lesivo della dignità umana, sia il fascismo come totalitarismo che impediva la libertà e la crescita dell’individuo, sia il nazismo con la sua brutalità. Pio XI ebbe un coraggio da leone, ed assunse un atteggiamento molto esplicito di condanna per il bene della Chiesa e il bene delle persone perseguitate.

D. - Pio XI scrisse molto: se pensiamo solo alle Encicliche, in diciassette anni di Pontificato ne ha scritte ben ventisei...

R. - A me piace soprattutto la Qaudrageismo Anno, importante Enciclica sociale che parla, forse per la prima volta, del principio di sussidiarietà. In questa Enciclica si parla anche del lavoro come strumento della dignità dell’uomo, per la sua crescita; si parla del profitto, che non è una cosa negativa in sé, ma lo diventa se portato all’arricchimento di pochi e non alla creazione del benessere di tutta l’umanità. E in questo, nuovamente, emerge l’attualità del pensiero di Papa Ratti.

D. - La casa natale di Achille Ratti, a Desio, oggi è divenuta un Museo. Quali oggetti vi sono conservati?

R. - Si tratta di abiti, sia da cardinale che da Pontefice, dell’arredamento dello studio che Pio XI ha usato nei pochi mesi in cui è stato cardinale di Milano. Il Museo conserva anche una bottiglia di vino: nel 1938, Achille Ratti era stato malato; aveva avuto in dono delle bottiglie di vino da Cartagine ed aveva deciso di lasciarne da parte due “per il Papa del 2000”. Il fatto interessante è che Pio XI si considerava “vescovo polacco” perché ordinato vescovo mentre era Nunzio apostolico in Polonia, e il Papa del 2000 che ha ricevuto le bottiglie in dono era il Papa polacco, Karol Wojtyła! Giovanni Paolo II tenne una di queste bottiglie per sé, mentre la seconda volle donarla al Museo di Desio. E noi oggi abbiamo questa bottiglia in esposizione, con l’etichetta “Pio XI per il suo Successore dell’anno 2000”.







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