2014-02-08 14:27:50

Palermo, riapre la palestra dell'imprenditrice che denunciò gli estorsori


Riapre a Palermo la palestra di Valeria Grasso, che otto anni fa ha detto no alla mafia, entrando nel programma dei testimoni di giustizia. Con il sostegno delle istituzioni, delle associazioni antimafia e con il supporto degli studenti palermitani, il sogno di Valeria Grasso si è realizzato. Un’esperienza che l’imprenditrice dedica a tutti coloro che, con coraggio e senso civico, hanno deciso di ribellarsi alla malavita. Il servizio è di Elvira Ragosta: RealAudioMP3

Per aver denunciato i suoi estorsori, appartenenti al clan Madonia di Palermo, Valeria Grasso nel 2006 è costretta a lasciare la palestra, che gestiva nel quartiere San Lorenzo, e spostarsi, con i suoi tre figli in una località protetta. Per anni ha continuato la sua lotta a viso aperto, conto la mafia e dalla parte degli imprenditori strozzati dal pizzo, senza mai accettare una nuova identità. L’esempio di Libero Grassi e le parole del beato Puglisi le sono stati sempre accanto. La battaglia contro la mafia Valeria Grasso l’ha vinta riaprendo, dopo 8 anni, la sua palestra di Palermo, che da oggi, oltre a un luogo di sport, è un centro di ritrovo per i giovani palermitani, grazie anche all’aiuto degli studenti del liceo “Danilo Dolci”.

“Io ce lo ho fatta grazie a delle istituzioni che - alla fine - mi sono state accanto, dopo una lunga battaglia; grazie soprattutto alla società civile. Credo che non ce la avrei fatta se avessi invece detto “sì” alla mafia, perché piegarsi alla mafia significa aver perso per sempre. La volontà di voler ricominciare a fare l’imprenditore a Palermo e a San Lorenzo, questo voglio che sia il mio messaggio agli imprenditori: ce la possiamo fare! Non siamo soli e uniti ce la possiamo fare. Bisogna resistere!”.

Non lo sapeva Valeria Grasso, che dietro i prestanome che le avevano affittato la palestra nel quartiere san Lorenzo di Palermo c’era il clan Madonia. Solo nel 2006, quando l’immobile viene confiscato, Valeria scopre chi è Salvino Madonia, l’assassino di Libero Grassi e ritenuto uno dei mandanti della strage di Capaci. La mafia la costringe a pagare il doppio affitto, al curatore fallimentare e al boss. Allora, a malincuore, Valeria prova a vendere la palestra e gli estorsori le chiedono di diventare lei stessa l’esattrice del pizzo dal nuovo locatore. Da qui, la denuncia, il processo, le condanne e il programma per i testimoni di giustizia: un percorso, non facile e spesso segnato da difficoltà burocratiche:

“Un grande aiuto me lo ha dato Dio! Dio è sempre stato nella mia vita: nei momenti di grande debolezza, la mia fede mi ha aiutato tanto. Per cui oggi, a chi ha soprattutto dei momenti di grande sconforto, dico di guardare in alto e di guardare alla fedeltà di Dio. Tutto può cambiare in un attimo, basta soltanto crederci!”.

Quella di Valeria è una storia a lieto fine, un’esperienza che oggi lei mette a disposizione di quegli imprenditori che vogliono opporsi alla mafia.







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