Lev: presentato il Manuale di Araldica ecclesiastica nella Chiesa cattolica
“Uno stemma deve indicare le caratteristiche della persona, la sua idealità, la sua
giurisdizione. Il Manuale che presentiamo si propone pertanto di aiutare coloro che
vogliono costruire uno stemma ecclesiastico a farlo in maniera corretta, oppure a
non farlo”. È questa la convinzione del card. Andrea Cordero Lanza di Montezemolo,
autore insieme a don Antonio Pompili del Manuale di Araldica ecclesiastica nella Chiesa
cattolica, pubblicato a fine gennaio dalla Libreria Editrice Vaticana, che è stato
presentato ieri sera a Roma in un’affollata libreria Paolo VI, in via di Propaganda.
“L’araldica è un linguaggio – ha proseguito il cardinale –, che ha le sue regole,
la sua sintassi, la sua grammatica, il suo glossario: o si usa bene, oppure è meglio
non usarlo!”. Questo elegante volume illustrato, elaborato da due riconosciuti esperti
del settore, si caratterizza come un’indagine molto accurata su quella che è allo
stesso tempo una scienza e un’arte, che riguarda gli stemmi degli ecclesiastici o
di particolari enti ecclesiastici, e per mezzo di elementi simbolici “deve presentare
in un modo semplice ed immediato le qualità e caratteristiche della persona”. Dopo
un capitolo introduttivo sulla storia e le norme che regolano gli usi araldici nella
Chiesa, vengono trattati la “grammatica”, la “sintassi” e il “vocabolario” dell’araldica
ecclesiastica. Nel capitolo sulla “grammatica” sono presi in esame lo scudo e la sua
composizione: “All’interno dello scudo appaiono normalmente solo elementi simbolici
che sono relativi agli aspetti personali, o familiari, oppure quelli che rappresentano
l’idealità, l’ispirazione ed il programma di vita della persona stessa. Tutto intorno
allo scudo figurano invece gli elementi acquisiti, ovvero non nativi, i quali indicano
la categoria, l’ordine sacro, la dignità, il grado, l’appartenenza a un Ordine o ad
un’istituzione religiosa, o talvolta altro”. Nel capitolo sulla “sintassi” sono invece
offerte indicazioni circa i rapporti tra gli elementi della composizione di uno stemma
ecclesiastico. Infine viene preso in considerazione il “vocabolario” proprio dell’araldica,
con le principali regole della “blasonatura” (la descrizione verbale di un stemma
mediante i lemmi e il fraseggio proprio dell’araldica). Segue un “Glossario” che propone
una panoramica vastissima di oltre 1500 termini del linguaggio araldico, e una ricca
bibliografia. Vengono inoltre presentati e descritti gli stemmi di vari cardinali,
vescovi e patriarchi e, molto approfonditamente, quelli dei Papi Giovanni Paolo II,
Benedetto XVI e Francesco. “Questo Manuale – ha sostenuto don Pompili nel suo intervento
alla presentazione di ieri – vuole offrire uno strumento agevole, di facile comprensione
per tutti”. È un “Abc dell’araldica”, che fornisce linee guida per “una giusta selezione
degli elementi che indicano dignità e ufficio della persona, e per una loro armonica
composizione”, evitando “abusi o usi impropri”. All’incontro di ieri erano presenti,
tra gli altri, il card. Raffaele Farina, l’arcivescovo Edmond Farhat, i monsignori
Enrico Viganò e Karel Kasteel, don Giuseppe Costa, direttore della Libreria Editrice
Vaticana, don Giuseppe Merola, dell’ufficio editoriale della Lev, il prof. Pier Felice
degli Uberti, presidente dell’Istituto Araldico Genealogico Italiano e autore della
prefazione del volume. (R.P.)