La pietra d’inciampo dedicata a Don Pietro Pappagallo è nuovamente “sparita”
A Roma la pietra d’inciampo dedicata a don Pietro Pappagallo, sacerdote che si impegnò
nella protezione e assistenza dei perseguitati dal regime nazi-fascista, arrestato
e fucilato alle Fosse Ardeatine il 24 marzo 1944, è nuovamente “sparita”. Gli studenti
della scuola media Mazzini che il Giorno della Memoria erano stati portati dai loro
docenti a omaggiarla, non l'hanno trovata! Già l'anno scorso, a causa di lavori stradali,
era stata immagazzinata e successivamente riposizionata. A seguito di altri lavori
stradali, nonostante il Primo Municipio abbia interpellato tutte le ditte interessate,
se ne sono perse le tracce. La pietra per il sacerdote che ha ispirato Rossellini
in «Roma città aperta» e commissionata da don Francesco Pesce, parroco della chiesa
Santa Maria ai Monti, era stata posizionata nel 2012 in via Urbana 2, di fronte all’abitazione
da cui nel gennaio del ’44 era stato prelevato il sacerdote denunciato da una spia.
La presidente del Primo Municipio, Sabrina Alfonsi, ha assicurato Adachiara Zevi,
curatrice del progetto “Memorie d’inciampo” che il Municipio si farà carico delle
spese per la realizzazione di una nuova pietra e l’artista, Gunter Demnig ha promesso
che farà il possibile per realizzarla in tempo per il 24 marzo, 70.mo anniversario
della strage delle Fosse Ardeatine. I Municipi di Roma Capitale infatti, dove in questi
anni l’artista tedesco ha posizionato più di 200 pietre, sono responsabili della loro
tutela, manutenzione e conservazione. I soci dell’Associazione Arte in Memoria ritengono
quest’episodio, che segue altri episodi di danneggiamento e profanazione, estremamente
grave e invitano i responsabile dei Municipi a vigilare e salvaguardare il bene prezioso
delle Pietre d’Inciampo in memoria di tutti i deportati. (R.P.)