Siria: al via l’evacuazione dei civili da Homs. Mons. Zenari: "segno di speranza"
Il governo siriano ha confermato la propria partecipazione alla seconda tornata di
colloqui con le forze di opposizione in programma lunedì prossimo a Ginevra. Intanto,
sul terreno è iniziata l’evacuazione dei civili dalla città di Homs, ma gli aiuti
alla popolazione arriveranno solo oggi. “Speriamo che il raggiungimento dell’accordo
su Homs, dopo mesi di suppliche e trattative, sia un primo passo verso una serie di
decisioni che portino sollievo alla popolazione civile, vittima incolpevole di questo
assurdo conflitto” ha detto il nunzio apostolico a Damasco, mons. Zenari. Il servizio
di Cecilia Seppia:
Sembra dunque
ufficiale: il governo di Assad siederà ancora al tavolo della conferenza di pace,
cosiddetta "Ginevra 2" per provare di nuovo, dopo il muro contro muro con l’opposizione,
a negoziare la transizione politica e la fine delle violenze. Anche stavolta a tentare
di conciliare le parti e gli interessi in gioco ci sarà Lakhdar Brahimi, mediatore
internazionale di Onu e Lega Araba, mentre a guidare la delegazione del regime sarà
sempre il ministro degli Esteri di Damasco, Walid al-Muallim. Intanto sul terreno
è iniziato lo sgombero dei civili intrappolati ad Homs, assediata dalle forze lealiste
da oltre un anno e mezzo. A dare l’annuncio la Tv di Stato precisando che le prime
200 persone delle 3 mila presenti, hanno iniziato a lasciare la città grazie anche
all’accordo raggiunto ieri tra esercito e ribelli sul “cessate il fuoco”. Ad essere
evacuati, a bordo di mezzi speciali, per ora solo donne e bambini, anziani e feriti
come ha precisato il governatore di Homs. Il cibo e i primi aiuti arriveranno invece
soltanto oggi. “Certo è un segno positivo – osserva mons. Zenari – ma quanto è costato
caro alla popolazione! Ci attendevamo ad una soluzione anche dalla prima tornata di
colloqui che si sono conclusi a Ginevra la scorsa settimana e invece non è arrivato
niente. Altri dieci giorni ci sono voluti, è il caso di dire meglio tardi che mai”.
Soddisfazione è stata espressa anche dall’Onu che però non ha esitato a rimarcare
la dura condanna dei raid aerei con barili bomba effettuati dall’esercito su Aleppo
e costati la vita a centinaia di persone: "attacchi deplorevoli e brutali", li ha
definiti il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, che ha invocato
la protezione dei civili prima di ogni cosa.