Egitto in tensione dopo le violenze divampate in questi giorni. L’esercito ha blindato
le postazioni chiave dei manifestanti pro e contro il deposto presidente Morsi, compresa
piazza Tahrir al Cairo. Nonostante le misure di sicurezza un attentato, compiuto con
ordigni forse comandati a distanza, ieri mattina a Giza, ha provocato il ferimento
di 6 agenti. Intanto, la Corte di Cassazione egiziana ha ordinato di rifare il processo
ai 21 condannati a morte per le violenze allo stadio di Port Said del primo febbraio
2012, in cui persero la vita 74 persone, in maggioranza tifosi della squadra del Cairo,
Al Ahly. Molte delle vittime morirono schiacciate mentre cercavano di lasciare lo
stadio dopo che i tifosi di Al Masry avevano fatto irruzione per festeggiare la vittoria
della loro squadra. I tifosi della Al Ahly, dal canto loro, hanno sempre incolpato
le forze di sicurezza, sostenendo che non fecero abbastanza per proteggerli e ipotizzando
anche una vendetta per il loro ruolo nella destituzione dell’ex presidente Hosni Mubarak
nel 2011. Le condanne alla pena capitale, pronunciate alla fine di gennaio 2013, erano
state confermate in appello due mesi dopo, scatenando la furia popolare, con scontri
e morti in entrambe le città. (C.S.)