Legionari di Cristo, padre Robles Gil eletto direttore generale: "E' un nuovo inizio"
Il Capitolo generale straordinario della Legione di Cristo ha eletto come direttore
generale, per un periodo di sei anni, padre Eduardo Robles Gil. L’elezione, riferita
a Papa Francesco, è stata confermata dalla Santa Sede. Padre Robles Gil, 62 anni,
messicano, direttore territoriale del Messico fino all’estate del 2013, era stato
nominato nel 2011 dal delegato pontificio, il cardinale Velasio de Paolis, membro
della “Commissione di avvicinamento” per provvedere alle vittime di padre Maciel.
Il direttore generale della Legione ha detto che il Capitolo segna una fine e un nuovo
inizio. Non possiamo cancellare il passato – ha sottolineato - ma dobbiamo imparare
la lezione, condannare i fatti deplorevoli accaduti e confidare nella misericordia
di Dio.
Il Capitolo ha emesso in un comunicato con cui si vuole definire “in
modo conclusivo” la posizione della congregazione rispetto ai comportamenti del suo
fondatore, padre Marcial Maciel. “Nel ponderare la gravità del male e lo scandalo
– si legge nel comunicato - ci riconosciamo sotto lo sguardo misericordioso di Dio
che con la sua provvidenza continua a guidare i nostri passi. Unendoci a Gesù Cristo
speriamo di poter redimere la nostra dolorosa storia e vincere con il bene le conseguenze
del male. Solo così, possiamo trovare il senso evangelico di ciò che è accaduto e
costruire il nostro futuro sulle solide fondamenta della fiducia in Dio, della fedeltà
alla Chiesa e della verità”.
Sotto questa prospettiva – prosegue il testo –
“abbiamo considerato i comportamenti gravissimi e oggettivamente immorali di padre
Maciel che hanno meritato le sanzioni che, a suo tempo, la Congregazione per la Dottrina
della Fede giustamente gli ha imposto. Il nostro fondatore è morto nel 2008 e supplichiamo
per lui la misericordia di Dio. Allo stesso tempo, vogliamo esprimere il nostro profondo
dolore per l'abuso di seminaristi minorenni, per gli atti immorali perpetrati verso
uomini e donne, per l'uso arbitrario della sua autorità e dei beni, per il consumo
smisurato di sostanze stupefacenti e per l'aver presentato come propri scritti pubblicati
da terzi. Ci risulta incomprensibile l'incoerenza di essersi continuato a presentare
per decenni come sacerdote e testimone della fede, mentre occultava questi comportamenti
immorali. Tutti questi comportamenti noi li condanniamo con forza. Ci dispiace che
molte vittime e persone da lui offese abbiamo atteso invano una richiesta di perdono
e di riconciliazione da parte di padre Maciel . Noi oggi vogliamo esprimere a tutti
loro la nostra solidarietà”.
Il cammino di un “rinnovamento autentico e profondo”,
confermato da Papa Francesco – si legge nel comunicato – “è progredito, ma non è concluso.
I successi di questi anni segneranno l'identità e la vita della nostra congregazione.
Alla luce della Provvidenza divina possiamo accoglierli, affrontarli e trasformarli
in ponte verso una nuova tappa della nostra storia. Nelle prossime settimane di riunioni
capitolari concluderemo la revisione delle nostre costituzioni al fine di sottoporle
all'approvazione della Santa Sede e stabiliremo priorità e orientamenti per procedere
con rinnovata speranza lungo il cammino che la Chiesa ci ha indicato, sotto l'attenzione
premurosa delle competenti autorità”. “Sappiamo che questo è l'inizio di un cammino
e che ci resta ancora molto da fare. Ci impegniamo a continuare con umiltà questo
processo di rinnovamento e conversione”.
Il Capitolo ha eletto consiglieri
generali i padri Sylvester Heereman (Germania) e Jesús Villagrasa (Spagna). Per disposizione
di Papa Francesco, la Santa Sede ha nominato altri due consiglieri generali: padre
Juan José Arrieta (Spagna), che è anche il vicario generale, e padre Juan María Sabadell
(Spagna). Il Capitolo generale ha inoltre eletto amministratore generale padre José
Cárdenas (Messico) e procuratore generale padre Clemens Gutberlet (Germania).