Mons. Laffitte: in Africa la famiglia è forte e rispettata più che in altri continenti
La nuova speranza per la difesa dei valori della famiglia viene dall’Africa. Il segretario
del Pontificio Consiglio per la famiglia, mons. Jean Laffitte, è da poco rientrato
a Roma dalla Repubblica Domocratica del Congo,dove a preso parte al Convegno
dedicato a “La problematica dei valori della famiglia nella società congolese”, promosso
dalla “Communauté Famille Chrétienne” con il sostegno della Conferenza episcopale
locale. A mons. Laffitte, Stefano Leszczynski ha chiesto quale contributo possa
dare la Chiesa africana nella difesa della famiglia:
R. – Ci sono
valori di cui la società africana è sempre stata segno e segno profetico. La famiglia
è onorata in Africa. D’altro canto, però, ci sono difficoltà che riguardano le condizioni
materiali, le condizioni di precarietà, di insicurezza di zone in cui c’è una forma
di disordine civile. C’è comunque anche un entusiasmo attorno ai valori familiari.
Quindi, ho visto famiglie intere cantare, impegnarsi nella vita cristiana, il desiderio
della santità, lodare il Signore: la preghiera di lode è molto forte, è bella e stimolante
in Africa. Ho visto veramente persone che sono impegnate nella pastorale familiare.
La società congolese e certamente la società politica, il governo sono sottomessi
anche a pressioni culturali, mediatiche o culturali, tali come le vediamo in altri
continenti, in altri Paesi sia in Africa che altrove. Ma resistono. La porta del Paese
è chiusa a qualsiasi tentativo di estendere il concetto di famiglia, per esempio all’unione
di fatto tra persone dello stesso sesso.
D. – E questo nonostante le pressioni
internazionali, che spesso arrivano…
R. – Sì, ma resistono, resistono. Le pressioni
sono forti e ho potuto personalmente riferirmi a situazioni analoghe in Africa, in
cui abbiamo visto Paesi minacciati di vedere l’aiuto promesso sospeso se non avessero
messo in moto e in pratica delle riforme per promuovere – per esempio – il comportamento
omosessuale, le coppie gay oppure tutti i programmi di salute riproduttiva, i quali
includono anche programmi di educazione sessuale per bambini, che in verità trasmettono
altri messaggi: messaggi che vogliono preparare una società futura, agendo e manipolando
la sensibilità e la psicologia dei giovani. Quindi, la società congolese resiste ed
è forte. C’è un ampio movimento familiare, che è estremamente promettente.
D.
– La presenza di valori così forte per quanto riguarda la famiglia in Africa e la
pastorale familiare anche molto forte da parte della Chiesa africana porteranno sicuramente
l’Africa a giocare un ruolo importante nel prossimo Sinodo per la Famiglia…
R.
– Penso che l’apporto e il contributo degli africani è sempre stato qualcosa di molto
importante. Io ricordo che c’è stato un altro Sinodo, dedicato all’evangelizzazione
in Africa, che ha dato luogo al testo dell’Esortazione Apostolica di Giovanni Paolo
II, intitolata Ecclesia in Africa. In questo testo, appariva questa espressione
straordinaria della Chiesa paragonata a una famiglia di Dio: la Chiesa come famiglia
di Dio. Questo, per esempio, è un arricchimento del pensiero della teologia sacramentale
e di ecclesiologia notevole. Il Papa Giovanni Paolo II era stato talmente colpito
dall’uso di questa espressione da parte di padri africani che l’aveva ripresa nell’Esortazione
Apostolica. Da quel momento, questo è stato un tema di approfondimento della teologia
africana.