Inimmaginabili orrori: il primo rapporto Onu sulla violenza contro i bimbi in Siria
Violenze raccapriccianti sui bambini siriani sono state denunciate ieri in un Rapporto
delle Nazioni Unite, il primo di questo genere, a firma del Segretario generale Ban
Ki-moon che lancia gravissime accuse contro le forze di governo e di opposizione per
violenze documentate tra marzo 2011 e novembre 2013. Il servizio di Francesca
Sabatinelli:
Indicibili
sofferenze: il rapporto delle Nazioni Unite apre così la lista degli orrori contro
i bambini siriani che, in quasi quattro anni di conflitto, hanno subito violenze sessuali,
mutilazioni, torture di ogni genere, detenzione nelle carceri, esecuzioni sommarie,
solo per citare alcune delle vessazioni. Sono piccoli, molto, e sono massacrati quotidianamente,
in questi anni ne sono stati uccisi circa 11 mila. Vengono arruolati a titolo diverso
da entrambe le parti in lotta: sebbene non vi siano conferme ufficiali, sembra certo
l’utilizzo di bambini come scudi umani, nei combattimenti o in atti di terrorismo,
e l’accusa dell’Onu è rivolta alle forze di governo e ai gruppi affiliati all’esercito
libero siriano, che reclutano bambini anche tra i rifugiati nei Paesi vicini. “Ora
basta!” è il grido del segretario dell'Onu, Ban Ki-moon, e di tutti coloro che chiedono
la protezione di questi bimbi. Marco Guadagnino, responsabile programmi internazionali
di Save The Children:
R. - Sono due anni e mezzo che ripetutamente proviamo
a ricordare il dramma di questi bambini, che vengono uccisi e che purtroppo vengono
arruolati o costretti alla fuga. Alla vigilia del quarto anno di guerra, tutto questo
non è più accettabile ed è importante che questa volta, a firma di Ban Ki-moon, le
Nazioni Unite intervengano in maniera così forte. Vorremmo però sottolineare che questi
orrori che vengono documentati dal Rapporto Onu non sono altro che la punta dell’iceberg
delle indicibili sofferenze che i bambini in Siria stanno vivendo ormai quotidianamente.
Troppo spesso, purtroppo, si dimentica che ci sono bambini ridotti alla fame, che
da mesi, da anni, non possono più usufruire di alcun servizio sanitario, le scuole
sono distrutte… Qualsiasi cosa, in questo momento in Siria, in qualche modo è contro
i bambini.
D. - Le torture che vengono descritte sono impressionanti soltanto
a nominarle. Perché questa furia sui bambini che non hanno neanche dieci anni?
R.
- Ovviamente, non c’è risposta. E a questa follia noi dobbiamo assolutamente mettere
un termine. Speriamo che alla ripresa dei negoziati a Ginevra, fra qualche giorno,
almeno le pause umanitarie, i corridoi umanitari, il libero accesso alle città assediate
consentano di andare incontro alle esigenze, ai bisogni dei bambini della Siria. Noi
dobbiamo tenere sempre alta la guardia su quello che sta avvenendo ed è quello che
denuncia l’ultimo Rapporto delle Nazione Unite. Dobbiamo pensare a tutti i bambini
che in questo momento dobbiamo supportare, aiutare, perché sono i bambini che dovranno
ricostruire la Siria. Quindi, soffermiamoci, purtroppo, sulle migliaia di bambini
morti, ma lavoriamo contemporaneamente sui bambini che nei prossimi anni dovranno
essere aiutati per rimettere insieme il Paese.