Egitto: Morsi rifiuta giudici e processo. Gli Usa chiedono il rilascio dei giornalisti
arrestati
È stata aggiornata ad oggi l’udienza al Cairo, in Egitto, al deposto presidente Mohamed
Morsi e ad altri 14 esponenti dei Fratelli musulmani, nel processo per l'uccisione
di due dimostranti dell'opposizione nel dicembre 2012 davanti al palazzo presidenziale
del Cairo. Ieri gli imputati hanno ricusato i giudici. Il servizio di Giada Aquilino:
Quattro dita
alzate - simbolo di piazza Rabaa, teatro dello sgombero forzato e violento della protesta
dei Fratelli musulmani - e spalle ai giudici: così il deposto presidente Mohamed Morsi
e altri 14 esponenti della Fratellanza hanno ribadito ieri il loro 'rifiuto' a farsi
processare da magistrati definiti “illegittimi”. Quasi contemporaneamente, decine
di manifestanti pro-Morsi hanno dato vita a una catena umana di solidarietà nei pressi
del suo villaggio natìo, El Adwa. Sull’altro fronte, la magistratura egiziana ha avviato
delle indagini nei confronti di tre ex leader dell’opposizione - Amr Mussa, Mohamed
el Baradei e Hamdine Sabahi - accusati dai Fratelli musulmani di essere responsabili
dell'uccisione di otto loro sostenitori nei violenti incidenti del dicembre 2012.
Mentre nel Sinai prosegue massiccia l’offensiva militare contro le frange jihadiste,
dilaga sui social network la campagna per la liberazione dei giornalisti di Al Jazeera
arrestati nel Paese: la Casa Bianca ha chiesto il loro rilascio - cinque quelli in
carcere - come anche degli studenti arrestati nelle ultime settimane ed ha espresso
preoccupazione per le limitazioni alla "libertà di espressione" in Egitto.