Sinodo sulla famiglia: primi risultati della consultazione degli episcopali di Svizzera
e Germania
La netta maggioranza dei cattolici svizzeri riconosce l’importanza del matrimonio
religioso e dell’educazione religiosa dei figli, mentre ha riserve sugli insegnamenti
della Chiesa su famiglia, matrimonio e sessualità. Questi, in estrema sintesi, i primi
risultati emersi dalla consultazione commissionata dalla Conferenza episcopale svizzera
(Ces) all’Istituto di sociologia pastorale di San Gallo in vista del Sinodo straordinario
sulla famiglia indetto da Papa Francesco il prossimo ottobre. I dati sono stati resi
noti ieri. Circa 25mila le risposte ricevute finora, l’87% dai cantoni germanofoni,
il 9% da quelli francofoni e un migliaio dalla Svizzera italiana. Si tratta di laici
impegnati nella vita ecclesiale e informati sulla dottrina della Chiesa. Da rilevare
inoltre che la ricerca non ha riscontrato sostanziali differenze nelle risposte dei
diversi gruppi di appartenenza generazionale, linguistica e sessuale. Lo spoglio dei
risultati non è ancora stato completato, ma già ora comincia a delinearsi un quadro
molto chiaro. Il matrimonio religioso è considerato importante dall’80% dei partecipanti
al sondaggio, mentre la quasi totalità ritiene fondamentale l’educazione religiosa
in famiglia. In contrasto con queste risposte, quelle relative al Magistero cattolico
su matrimonio, famiglia e sessualità. Molto diffusa in particolare l’incomprensione
per l’esclusione dei cattolici divorziati dai Sacramenti, ritenuta discriminatoria
e in contrasto con la carità cristiana. Forti riserve anche verso gli insegnamenti
della Chiesa sul controllo naturale della nascite, praticato da appena il 3% dei fedeli,
e più in generale sulla sua visione della sessualità umana, come anche su diversi
aspetti della dottrina sulla famiglia, in particolare riguardo alle convivenze prima
del matrimonio. Da notare, per altro verso, una certa polarizzazione sul riconoscimento
da parte della Chiesa delle unioni omosessuali: il 60% degli intervistati auspica
una qualche forma di riconoscimento, come una benedizione (non il matrimonio), mentre
il 40% si dice fermamente contrario. Analoghi i risultati della consultazione condotta
in Germania resi noti ieri dalla Conferenza episcopale (Dbk). Se per un verso, molti
cattolici tedeschi si riconoscono nell’ideale della Chiesa di una famiglia stabile
e unita, per l’altro, il rapporto rileva che “le posizioni della Chiesa sui rapporti
prematrimoniali, l’omosessualità, i divorziati rispostati, il controllo delle nascite
è rifiutata dalla netta maggioranza”. (A cura di Lisa Zengarini)