Lo stabilimento di Porcia non chiude. Ma la Electrolux vuole meno tasse sul lavoro
“In nessun documento c'e' scritto che noi chiudiamo Porcia": cosi' ha risposto l'amministratore
delegato di Electrolux Italia, Ernesto Ferrario, alla domanda se possa escludere la
chiusura dello stabilimento. La trattativa è stata aggiornata al 17 febbraio. Per
Ferrario comunque è indispensabile che il governo faccia calare il costo del lavoro.
Alessandro Guarasci ha sentito il giurista esperto di economia Nunzio Bevilacqua:
R. – Una
cosa è certa, che il costo di produzione in Italia rende la produzione sicuramente
non competitiva. Il taglio proposto agli stipendi, a tutti quelli che sono i benefit
per i lavoratori, però, non trovo sia la misura più idonea. Migliore e auspicabile
sarebbe un taglio della contribuzione previdenziale, di tutti quelli che sono i costi
accessori, che non andrebbero a comprimere ulteriormente il salario dei lavoratori,
già ridotto effettivamente ai minimi termini, e a ridurre ancora di più la propensione
al consumo, con un impatto quindi ancora più deleterio sui consumi di tutti quanti
i lavoratori.
D. – Ma, secondo lei, è normale che all’interno dell’Unione Europea
vi siano condizioni contributive e di carico fiscale sul lavoro così differenti?
R.
– Purtroppo ci sono delle materie in Europa, che consentono ai vari Stati di avere
dei margini di manovra, alle volte, anche troppo ampi, perché creano delle situazioni
asimmetriche all’interno della stessa Unione Europea. Una cosa è certa, però: lo Stato
deve fare la sua parte, cercando comunque di renderci un po’ più idonei a questa nuova
gara in cui non siamo veramente competitivi.