2014-02-04 13:25:24

Cuba: seminario sulle comunicazioni sociali. Mons. Celli: annunciare Cristo nel continente digitale


Iniziata ieri all’Avana, a Cuba, un seminario sulle nuove tecnologie organizzato dal Pontificio Consiglio per le Comunicazioni sociali. Tema conduttore, il Messaggio del Papa per la 48.ma Giornata mondiale delle Comunicazioni sociali, dal titolo “Comunicazione al servizio di una autentica cultura dell’incontro”. All’evento, che vede la presenza di 35 vescovi dell’America Centrale e dei Caraibi, partecipa anche il presidente del dicastero vaticano mons. Claudio Maria Celli. Philippa Hitchen gli ha chiesto quale sia lo scopo di questo appuntamento: RealAudioMP3

R. - Questo seminario mira a introdurre i vescovi nella complessità delle tecnologie attuali per riscoprirne la valenza non solamente comunicativa, ma anche collegiale. Noi stiamo favorendo una comunione ecclesiale, riscoprendo come le attuale tecnologie della comunicazione non solo svolgano un ruolo di comunicazione ma anche di comunione.

D. – Ci sono grandi sfide in questi Paesi …

R. - Certo, questi Paesi stanno affrontando varie difficoltà, anche se stanno compiendo passi da gigante. Però, la Chiesa fa ancora fatica a utilizzare, a vivere in questa contestualità. Come lei sa, ormai le tecnologie attuali di comunicazione non sono più solamente uno strumento, ma danno origine ad un ambiente di vita che oggi ha le dimensioni di una rete sociale. Io amo parlare di “un continente digitale”. E la Chiesa è chiamata a dare testimonianza dei valori cristiani, ad annunciare il Vangelo in questa contestualità, dove oggi abitano centinaia di milioni di uomini e donne, specialmente giovani. Quindi, questa per noi è una sfida, perché dobbiamo essere capaci, piano piano, di usare un linguaggio che gli uomini e le donne di oggi possano capire e, nello stesso tempo, dobbiamo stare attenti alle sfide che queste realtà ci offrono. Un tema grande sarà anche quello della preparazione dei futuri sacerdoti. I giovani di oggi sono molto esperti tecnologicamente perché sono nati in questo contesto digitale. Ma per noi, la comunicazione, e in campo ecclesiale parlerei di “comunione ecclesiale”, non è solamente il frutto di una conoscenza tecnologica; dobbiamo crescere, maturare, capire in profondità che cosa significa “comunicare oggi”, cosa significa “testimoniare oggi” e, con la nostra vita e con le nostre parole, cosa significa “testimoniare Gesù Cristo”. Questa è la sfida che dovremmo affrontare insieme ai vescovi.

D. - A Cuba, in particolare, la Chiesa affronta grandi difficoltà, anche per quanto riguarda i limiti all’accesso ai mezzi di comunicazione. Che cosa spera di fare, in questo senso, durante questo viaggio?

R. - Direi che la Chiesa cubana, nelle sue diverse articolazioni, sta dando una buona testimonianza, nonostante sia privata di tante opportunità. Noi speriamo che nel futuro le cose possano migliorare. Ecco perché direi che - anticipando un po’ i tempi - questo Pontificio Consiglio ha organizzato un corso biennale per operatori della comunicazione nelle varie diocesi cubane, che stanno già svolgendo un ruolo particolare nelle Chiese locali in questo campo. Certo, una comunicazione con molti limiti, con molte difficoltà, però guardo - perché ho conosciuto alcuni di loro - al loro cuore, alla loro generosità, al loro impegno ... Ecco, perché guardo con fiducia al futuro nonostante le difficoltà. La Chiesa cubana è impegnata a dare testimonianza e a vivere con responsabilità le opportunità - anche se ridotte - che le vengono offerte nel campo comunicativo.

Ultimo aggiornamento: 5 febbraio







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