Centrafrica: a Bouar situazione più calma. Ancora rappresaglie contro i musulmani
“Stiamo finalmente respirando un po’ di pace” dice all’agenzia Fides un missionario
che opera a Bouar, nell’ovest della Repubblica Centrafricana. “Attualmente la situazione
è abbastanza calma dopo i problemi avuto la scorsa settimana, per il passaggio dei
ribelli Seleka diretti vero il Ciad. Bouar è un crocevia strategico perché qui passano
le strade che portano in direzione del Camerun (ad ovest) e del Ciad (a nord)” spiega
il missionario. “I Seleka in ritirata erano dunque obbligati a passare per qui, ma
le milizie anti balaka li hanno attaccati. Ci sono stati diversi scontri; abbiamo
vissuto giornate tesissime. Alla fine i Seleka sono riusciti a passare ed ora la situazione
è un po’ più calma. Il problema ora è che Bouar è in mano alle milizie anti balaka
che danno la caccia ai musulmani, molti dei quali sono in fuga. Ormai c’è un vero
e proprio esodo dei musulmani centrafricani verso il Camerun”. Il missionario aggiunge
che “il quadro è in realtà più complesso perché ufficialmente le milizie anti balaka
più strutturate, che hanno più o meno un riconoscimento ufficiale, danno la caccia
a chi è stato complice dei ribelli, ma affermano di volere proteggere i civili innocenti
da vendette e atti di predazione. E in effetti organizzano pattuglie anche notturne
per cercare di limitare le violenze”. “Accanto a queste si sono però creati diversi
gruppi criminali dediti ai saccheggi. Insomma sotto l’etichetta “anti balaka” c’è
un po’ di tutto” dice il missionario che aggiunge “sappiamo che diversi Seleka che
passando per Bouar, sono giunti al confine con il Ciad sono bloccati alla frontiera
dalle autorità di quel Paese, anche se tra di loro vi sono diversi ciadiani. Gli abitanti
dei villaggi vicini hanno bruciato un ponte per impedire ai Seleka di tornare indietro.
Speriamo che la situazione si sblocchi”. Sul piano umanitario infine il missionario
riferisce che “a Bouar opera il Programma Alimentare Mondiale (Pam) che collabora
con la Caritas per distribuire cibo agli sfollati". (R.P.)