2014-02-03 14:55:14

50 anni del Sermig. Olivero: abbiamo visto Dio all'opera nella nostra storia


“Una storia di Dio”: ecco come definisce i 50 anni di storia del Sermig, Servizio Missionario Giovanile, il suo ideatore e fondatore Ernesto Olivero. La regola del movimento è la gioia di rispondere sì e il ringraziamento per questo importante traguardo è inventare nuova carità. Maura Pellegrini Rhao ha intervistato lo stesso Olivero: RealAudioMP3

R. - Uno stupore nuovo che ha visto all’opera Dio attraverso tantissime persone che hanno creduto nel sogno di un ragazzino che voleva combattere la fame del mondo; l’hanno appoggiato, l’hanno aiutato, l’hanno fatto piangere tante volte. Su questa strada ho incontrato dei segni dell’opera di Dio. Negli anni ’60, quando l'arcivescovo di Torino, il cardinale Michele Pellegrino, ci diede la chiesa dell’arcivescovado di Torino come sede, eravamo quattro ragazzini! Ed io dico sempre che ci ha riconosciuto quando noi non sapevamo ancora chi eravamo.

D. - Gli avvenimenti secondo lei più importanti di questi 50 anni?

R. - Abbiamo capito da subito che i giovani dovevano essere messi al primo posto, dare loro responsabilità. Così noi ci siamo messi subito al primo posto, e immediatamente ci hanno aiutato veramente la preghiera, il Vangelo, l’incontro con Gesù e con delle persone spirituali che avevano visto nel sogno di questi quattro ragazzi qualcosa di particolare.

D. - I momenti invece più difficili?

R. - Tutti i momenti sono difficili e nello stesso tempo pieni di speranza. Quando ho scritto la regola - la nostra regola è la gioia di rispondere “Sì” - non sapevo come scriverla! Poi, ho fatto un ragionamento: noi abbiamo avuto dei risultati oggettivamente importanti. Chi ci ha dato la forza di non montarci la testa? Abbiamo ricevuto delle sofferenze, delle calunnie pazzesche … Chi ci ha dato la forza per non deprimerci, per non abbatterci? E allora, la nostra regola è il racconto della nostra storia: amare con il cuore di Dio, l’imprevisto accolto, il “sì” come Maria per sempre, il Vangelo la nostra regola, l’insegnamento della chiesa … E noi lì, ci siamo trovati accolti.

D. - Come festeggerete questi 50 anni?

R. - Stasera faremo un incontro al quale abbiamo invitato il nostro arcivescovo, il generale della finanza, Andrea Agnelli, Marco Testa - un giornalista -, e chiederemo loro cosa lì ha colpiti di più di questi 50 anni e cosa si aspettano da noi. Questi sono i nostri festeggiamenti, ma poi avremo anche altri incontri quest’anno - altri tre o quattro - attraverso i quali andremo sempre più a fondo nel dono che Dio ci ha dato e ringraziare, "inventando carità" per le persone che sono in difficoltà.

D. - Quali possono essere i grandi obbiettivi futuri?

R. - Mettere i giovani al primo posto, veramente! Noi vogliamo una Chiesa dove i giovani che escono fuori dai vari gruppi, diventando preti buoni e santi, sapranno servire; e se entreranno in politica, in qualunque partito non ruberanno e faranno di tutto per fare un servizio. Noi dobbiamo tirare fuori i De Gasperi che ci sono nel mondo dei credenti, coltivarli già da ragazzi.







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