Il card. Braz de Aviz: l'Anno della vita consacrata è un grande regalo del Papa
Come noto, la Chiesa dedicherà il 2015 alla vita consacrata. Dodici mesi ricchi di
iniziative, la cui importanza è stata ribadita dal Papa stesso ieri all'Angelus. Al
microfono di Cristiane Murray, il prefetto del dicastero per gli Istituti di
Vita Consacrata, il cardinale Joao Braz de Aviz, descrive la gioia dei superiori
delle Congregazioni religiose quando, incontrandoli a fine novembre, il Papa annunciò
loro per la prima volta l'intenzione di indire questo speciale anno:
R. - Io mi ricordo
l’esplosione di gioia che questo ha dato a tutti quelli che erano presenti e mi ricordo
anche che uno dei superiori generali ha detto così: “Il Papa ci ha radunati come fratelli
numerosi di un’unica famiglia e lui come papà ci ha detto le cose come a casa”. Un
linguaggio molto bello per dire la fiducia, la confidenza, tutto quello che si avvertiva
in quel momento. Questo annunzco è venuto fuori come una cosa - diciamo - connaturale
per tutti noi e anche necessaria. Siamo contentissimi perché c’è un tutto un pezzo
di storia attuale con tanti travagli e con tante difficoltà, e dunque mettere in luce
adesso questo aspetto della Chiesa, rappresentato dai consacrati e dalle consacrate,
è molto importante. La scelta dell’anno 2015 ha anche altre ragioni come, ad esempio,
il fatto che stiamo per compiere i 50 anni della Perfectae Caritatis che è
il Decreto sulla vita consacrata, l’aggiornamento della vita consacrata. Noi vogliamo
che questo momento e questo documento, che ha dato tanta forza a questo rinnovamento
in questi 50 anni, possa portare avanti anche adesso questa vita consacrata.
D.
- Che cosa vi aspettate da questa iniziativa?
R. - Anche noi stiamo prevedendo
di guardare, sempre di più, verso il futuro. L’Anno della Vita Consacrata ci aiuterà
molto in questo: quindi vini nuovi in otri nuovi. Non tanto lagnarsi, piegarsi sui
problemi ma - come Gesù ha fatto attraverso la Croce, attraverso le purificazioni
della storia - riaccendere in noi questa gioia, questa pienezza di vita con Lui e
che la vita consacrata ci può dare. Questo è il cammino che stiamo cercando di fare.
Adesso, cominceremo a pensare concretamente a come realizzarlo, così come il desiderio
di rispondere a quelle domande che il Papa fa continuamente ai noi religiosi. Noi
abbiamo raccolto, forse, una cinquantina di domande che lui fa a noi e le abbiamo
messe in evidenza, così che possiamo pian piano rispondere durante tutto questo anno.
Dopo, ci saranno le varie iniziative che cercheremo di organizzare. Ci saranno raduni
di superiori generali, di formatori, ci saranno raduni di vari tipi che ci permetteranno
di dare concretezza a questo anno.