Capitali europee in piazza ieri in difesa della famiglia
Parigi, Lione, Bruxelles, Bucarest, Madrid, Varsavia e Roma. In contemporanea, in
diverse città d’Europa, ieri, la "Manif Pour Tous" ha promosso una mobilitazione,
in difesa della famiglia, contro il tentativo di approvare domani, senza dibattito
al Parlamento Europeo, il rapporto Lunacek sull’uguaglianza fondata sull’“orientamento
sessuale e l’identità di genere”. A Roma i manifestanti si sono riuniti in Piazza
Farnese, sede dell'ambasciata di Francia. "C’è una emergenza antropologica, il matrimonio
tra un uomo e una donna è un valore civile aldilà della cultura e del credo religioso",
spiega al microfono di Paolo Ondarza, Jean-Pierre Delaume-Myard, omosessuale,
portavoce della "Manif pour Tous" in Francia:
R. – La question
de la famille n’est pas une question uniquement franco-française; … La questione
della difesa della famiglia dagli attacchi cui è sottoposta non è soltanto una faccenda
francese; è una faccenda universale. Per questo “Manif pour tous” ha deciso di scendere
in piazza in varie capitali europee: a Roma, Berlino, Bruxelles, Londra e Parigi.
La questione della famiglia è importante, sia sul piano europeo sia su quello internazionale:
ho amici omosessuali negli Stati Uniti che si battono per la difesa della famiglia
e contro le adozioni gay; possiamo riuscire perché, come si è visto nello Stato dell’Utah,
negli Stati Uniti, o più recentemente in Australia, le leggi si possono modificare.
D.
– In Francia, la protesta contro il matrimonio omosessuale e l’adozione da parte di
coppie gay ha visto la mobilitazione di moltissime persone …
R. – Le gouvernement,
en ayant fait passer par force cette loi en France, a … Dopo che il governo francese
ha praticamente imposto la legge sul matrimonio omosessuale, sono state depositate
circa 700 mila firme di protesta, poi siamo scesi in piazza con oltre un milione di
persone; ma il governo francese non vuole ascoltarci. Non solo, in Francia chi ha
manifestato pacificamente in difesa della famiglia e dei diritti dei bambini ha subito
la repressione della polizia: controlli di identità, arresti e violenze. Ora, grazie
all’iniziativa di un vostro connazionale, Luca Volonté, già presidente del Partito
Popolare Europeo, l’Europa ha avviato un’inchiesta presso la Corte dei diritti umani
su queste violenze.
D. – Lei, da membro dell’associazione omosessuale francese
Homovox, tiene a precisare che il reato di omofobia, così come la questione del matrimonio
per tutti, non sono questioni che fanno il reale interesse delle persone con un orientamento
omosessuale …
R. – En France, en novembre 2012, quand madame Taubira proposait
cette loi … Quando nel novembre 2012 la signora Taubira presentò il progetto di
legge per il matrimonio gay, la maggioranza degli stessi omosessuali è stata molto
sorpresa: infatti, in Francia, la gran parte degli omosessuali non ha mai chiesto
una cosa del genere. Ne è la prova il fatto che in Francia esiste da anni il “Pacs”
ed è stato scelto soltanto dal 4% degli omosessuali. Quindi: gli omosessuali non hanno
mai chiesto il matrimonio gay e tanto meno di avere figli.
D. – Lei ha detto
che le prime vittime della teoria del gender, da molti definita un’ideologia, sono
i bambini nati dalla procreazione assistita o dalla maternità surrogata: perché?
R.
– Le premières victimes sont, en effet, les enfants: pourquoi? Parce que … In realtà,
le prime vittime sono i bambini: perché? Perché li si priva scientemente di un padre
e di una madre. Il desiderio di avere un figlio, provato da un omossessuale non può
giustificare qualsiasi tipo di soluzione per colmare questa mancanza. Ogni bambino,
ha il diritto di avere un padre e una madre …
D. – Dietro all’imposizione
di un pensiero unico, proprio della teoria del gender – lei ha denunciato – si nascondono
altri interessi …
R. – Au delà de priver un enfant d’une père et d’une mère,
il y a des choses encore … Oltre a privare un bambino del padre e della madre,
ci sono cose ai nostri occhi ancora peggiori: la procreazione medicalmente assistita
e la gestazione per conto terzi. Non si può considerare la donna una merce. Il fenomeno
delle madri surrogate provoca discriminazioni di tipo economico: in Francia per comprare
un bambino – perché la questione è veramente in questi termini – servono tra 80 e
100 mila euro. E cosa succede? Succede che ci sono Paesi come l’India dove le donne
sono mantenute in alcune case e se non partoriscono bambini sono violentate o subiscono
abusi da parte della loro stessa famiglia: una donna che partorisce un bambino in
una casa indiana procura l’equivalente di uno stipendio di un anno del marito. E’
un vero e proprio “business”, quello che si sta attivando … Similmente accade negli
Stati Uniti dove per alcune migliaia di euro una coppia può scegliere come in un catalogo
un bambino: il colore dei suoi occhi, il sesso, il suo quoziente intellettivo. Ma
non dobbiamo dimenticarci che né il bambino, né la donna sono merce …
D. –
Gli attacchi alla libertà d’espressione da parte della legge contro l’omofobia così
come l’imposizione di un pensiero unico tipico della teoria del gender sono realmente
avvertiti come un pericolo dall’opinione pubblica?
R. – Les Français ont démontré
plusieurs fois, en descendant dans la rue, qu’ils … I francesi hanno dimostrato
più d’una volta, scendendo in piazza, di voler denunciare questo pensiero che non
soltanto è un pensiero unico, ma anche iniquo. Più di una volta sono scesi in piazza
con oltre un milione di persone, cosa che non si era più vista dai tempi del generale
De Gaulle. Hanno depositato migliaia e migliaia di firme … La Francia continua, continuerà
a scendere in piazza per lottare contro questo pensiero iniquo e per abrogare la legge
Taubira: le prossime elezioni dovranno occuparsene, perché questa questione l’abbiamo
posta anche ai futuri candidati.