Spagna: i vescovi ribadiscono il diritto alla vita e alla libertà di educazione
Il diritto alla vita e la libertà di scelta per l’ora di religione nelle scuole sono
stati i punti focali della 230.ma riunione della Commissione permanente della Conferenza
episcopale spagnola (Cee). Al termine dei lavori, svoltisi il 28 e 29 gennaio a Madrid,
i presuli hanno diffuso una nota in cui ribadiscono, innanzitutto, “il valore sacro
della vita umana, dal concepimento fino alla morte naturale”. In particolare, la Cee
fa riferimento all’approvazione, nel dicembre scorso, da parte del governo spagnolo,
di una proposta di legge che rende l’aborto non più un diritto, ma un reato depenalizzato
in determinate circostanze: fino alla 14.ma settimana in caso di stupro e fino alla
22.ma in caso di gravi rischi per la salute fisica o psichica della donna. Per le
16enni e 17enni, inoltre, per abortire è richiesto il permesso dei genitori. Pur vedendo
in questa proposta normativa “un passo avanti positivo rispetto alla legislazione
attuale”, che considera l’aborto come un diritto della donna fino alla 14.ma settimana
di gravidanza e lo permette fino alla 22.ma, nel caso in cui il feto abbia gravi deformità,
i vescovi iberici sottolineano che “il diritto alla vita di un essere umano innocente
è un patrimonio comune alla ragione umana”, e non riguarda solo i cattolici, ma tutte
le confessioni religiose, i non credenti e ogni uomo di buona volontà. Di qui, l’affermazione
che “una legge sull’aborto, per quanto restrittiva, è comunque una legge ingiusta”,
perché “nessuno, in nessuna circostanza, ha il diritto di togliere la vita ad un essere
umano”. “L’aborto non è una soluzione – continua la Cee – e il nascituro non è il
problema”. Per questo, i presuli sottolineano la necessità di potenziare il sostegno
e la solidarietà alle gestanti in difficoltà. Al secondo punto dell’ordine del giorno,
la Commissione permanente ha posto la questione sull’ora di religione nelle scuole:
attualmente, tale insegnamento è tornato obbligatorio nelle scuole elementari e medie,
dopo essere stata facoltativa durante l’esecutivo di Zapatero. Ora, i presuli auspicano
che l’obbligo si applichi anche per la scuola d’infanzia ed il liceo, affinché “i
genitori possano esercitare il diritto di educare i propri figli in modo conforme
alle proprie convinzioni religiose e morali”. Tra gli altri documenti esaminati dalla
Cee, anche l’Istruzione pastorale “Custodire e promuovere la memoria di Gesù Cristo”,
nell’ambito del progetto catechetico della Chiesa di Madrid, che culminerà nella prossima
pubblicazione di “Testimoni del Signore”, il catechismo destinato ai bambini tra i
10 e i 14 anni. Infine, i presuli si sono preparati all’imminente visita ad limina,
che li vedrà a Roma tra il 24 febbraio e l’8 marzo. L’udienza collettiva con Papa
Francesco è prevista per lunedì 3 marzo, alle ore 12.00. (A cura di Isabella Piro)