Il Papa: esultiamo per un goal ma spesso lodiamo il Signore con freddezza
La preghiera di lode ci fa fecondi. E’ quanto affermato da Papa Francesco nella Messa
di martedì mattina alla Casa Santa Marta. Il Papa, commentando la danza gioiosa di
Davide per il Signore di cui parla la Prima Lettura, ha sottolineato che, se ci chiudiamo
nella formalità, la nostra preghiera diventa fredda e sterile. Il servizio di Alessandro
Gisotti:
“Davide danzava
con tutte le forze davanti al Signore”. Papa Francesco ha svolto la sua omelia muovendo
da questa immagine gioiosa, raccontata nel Secondo Libro di Samuele. Tutto il Popolo
di Dio, ha rammentato, era in festa perché l’Arca dell’Alleanza tornava a casa. La
preghiera di lode di Davide, ha proseguito, “lo portò a uscire da ogni compostezza
e a danzare davanti al Signore” con “tutte le forze”. Questa, ha commentato, “era
proprio la preghiera di lode!” E ha confidato che, leggendo questo passo, ha “pensato
subito” a Sara, dopo aver partorito Isacco: “Il Signore mi ha fatto ballare di gioia!”.
Questa anziana, come il giovane Davide – ha evidenziato – “ha ballato di gioia” davanti
al Signore. “A noi – ha poi osservato – è facile capire la preghiera per chiedere
una cosa al Signore, anche per ringraziare il Signore”. Anche capire la “preghiera
di adorazione”, ha detto, “non è tanto difficile”. Ma la preghiera di lode “la lasciamo
da parte, non ci viene così spontanea”:
“‘Ma, Padre, questo è per quelli
del Rinnovamento nello Spirito, non per tutti i cristiani!’. No, la preghiera di lode
è una preghiera cristiana per tutti noi! Nella Messa, tutti i giorni, quando cantiamo
il Santo… Questa è una preghiera di lode: lodiamo Dio per la
sua grandezza, perché è grande! E gli diciamo cose belle, perché a noi piace che sia
così. ‘Ma, Padre, io non sono capace… Io devo…’. Ma sei capace di gridare quando la
tua squadra segna un goal e non sei capace di cantare le lodi al Signore? Di uscire
un po’ dal tuo contegno per cantare questo? Lodare Dio è totalmente gratuito! Non
chiediamo, non ringraziamo: lodiamo!”
Dobbiamo pregare “con tutto il cuore”,
ha proseguito: “E’ un atto anche di giustizia, perché Lui è grande! E’ il nostro Dio!”.
Davide, ha poi rammentato, “era tanto felice, perché tornava l’arca, tornava il Signore:
anche il suo corpo pregava con quella danza”:
“Una bella domanda che noi
possiamo farci oggi: ‘Ma come va la mia preghiera di lode? Io so lodare il Signore?
So lodare il Signore o quando prego il Gloria o prego il Sanctus
lo faccio soltanto con la bocca e non con tutto il cuore?’. Cosa mi dice Davide, danzando
qui? E Sara, ballando di gioia? Quando Davide entra in città incomincia un’altra cosa:
una festa!”
“La gioia della lode – ha ribadito – ci porta alla gioia della
festa. La festa della famiglia”. Il Papa ha così ricordato che quando Davide rientra
nel palazzo, la figlia del re Saul, Mikal, lo rimprovera e gli domanda se non provi
vergogna per aver ballato in quel modo davanti a tutti, lui che è il re. Mikal “disprezzò
Davide”:
“Io mi domando quanto volte noi disprezziamo nel nostro cuore
persone buone, gente buona che loda il Signore come le viene, così spontaneamente,
perché non sono colti, non seguono gli atteggiamenti formali? Ma, disprezzo! E dice
la Bibbia che Mikal è rimasta sterile per tutta la vita per questo! Cosa vuol dire
la Parola di Dio qui? Che la gioia, che la preghiera di lode ci fa fecondi! Sara ballava
nel momento grande della sua fecondità, a novant’anni! La fecondità che ci dà la lode
al Signore, la gratuità di lodare il Signore.Quell’uomo o quella donna che
loda il Signore, che prega lodando il Signore, che quando prega il Gloria
si rallegra di dirlo, quando canta il Sanctus nella
Messa si rallegra di cantarlo, è un uomo o una donna fecondo”.
Invece,
ha avvertito, “quelli che si chiudono nella formalità di una preghiera fredda, misurata,
forse finiscono come Mikal: nella sterilità della sua formalità”. Il Papa ha invitato,
dunque, a immaginare Davide che danza “con tutte le forze davanti al Signore e pensiamo
che bello sia fare le preghiera di lode”. Ci farà bene, ha concluso, ripetere le parole
del Salmo 23 che abbiamo pregato oggi: “Alzate, porte, la vostra fronte; alzatevi
soglie antiche ed entri il re della gloria. Il Signore, forte e valoroso, è il re
della gloria!”.