2014-01-28 17:29:38

Firmato un Protocollo d'intesa tra Polizia e Garante dell'infanzia per la tutela dei diritti dei minori


Diffondere le buone prassi, mettere a disposizione l’uno dell’altro conoscenze ed esperienze per la tutela e la protezione dei diritti dei minori. E’ l’obiettivo del Protocollo d'intesa tra polizia e Garante per l'infanzia, firmato ieri a Roma alla presenza del Ministro dell'Interno, Alfano. Uno strumento che raccoglie molti input arrivati da associazioni e da realtà diverse che lavorano con i bambini e gli adolescenti. Ma che cosa prevede? Adriana Masotti lo ha chiesto al Prefetto Francesco Cirillo, vicedirettore generale della Polizia di Stato che ha coordinato il tavolo dei lavori:RealAudioMP3

R. – Questo Protocollo prevede innanzitutto la collaborazione assoluta in questa materia tra le Forze di Polizia, quelle della Pubblica Sicurezza e il Garante per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Noi, quando cominciammo a lavorare per questo Protocollo, pensammo che bisognasse fare un tratto di strada insieme e che soprattutto dovessimo far sì che le Forze di Polizia fossero formate a trattare con i bambini e a trattare di bambini. Non so se lei ricorda quando due anni fa – nel 2012 – assistemmo ad uno spettacolo non particolarmente simpatico di quel bimbo che a Cittadella fu strattonato da una parte e dall’altra dai genitori che se lo contendevano, con le Forze di Polizia che facevano da pacieri… Quello ci fece riflettere e abbiamo cominciato a percorrere questa strada. Il Protocollo contiene formazione, informazione, scambio di esperienze, trattazione di materie come il cyber bullismo o materie che hanno a che fare con il disagio dei bambini che arrivano non accompagnati dall’estero, da quelle terre dalle quali scappano e dalle quali sono scappati i loro genitori; o con bambini che sono vittime, testimoni o autori di reato… Sono questi tutti risvolti della vita di un bambino che possono capitare e questo patto stretto tra due istituzioni, che tendono poi alla stessa meta, fa sì che questo patto possa essere messo permanentemente al servizio dell’infanzia.

D. – Da che cosa nasce l’esigenza di una formazione in questi ambiti degli uomini di Polizia?

R. – Gli uomini di Polizia saranno formati perché per ogni caso e per ogni fatto che si affronta bisogna avere una preparazione specifica. Noi siamo formati ad arrestare le persone; siamo formati a prevenire i reati; siamo formati a fare delle investigazioni molto approfondite; siamo formati a gestire l’ordine pubblico... Dobbiamo però formarci ancora meglio riguardo ai problemi dell’infanzia, perché i problemi che riguardano l’infanzia sono problemi che insorgono, che sono insorti o meglio ancora sui quali si è acceso un riflettore soltanto negli ultimi anni. Allora c’è bisogno che anche le Forze di Polizia conoscano di più la materia, così che possano collaborare, essendo però all’altezza del compito che li aspetta.

D. – Per la formazione dei poliziotti certamente ci sarà una collaborazione con le associazioni…

R. – Sicuramente! Questo rapporto tra il Garante e noi ha al centro un tavolo, un tavolo in cui si discutono tutte queste materie e tutti parteciperanno a questa formazione: le associazioni, i Garanti nazionali e regionali, la scuola di Polizia, la scuola dell’Arma dei Carabinieri. Chiameremo tutti coloro che fanno di professione i formatori, seguendo un programma didattico, un programma che venga compreso – ed è già compreso! – dai corsi di formazione che gli uomini della Polizia fanno ogni giorno sugli argomenti più vari, in modo che possa portare ad un arricchimento del loro bagaglio professionale.

Ultimo aggiornamento: 29 gennaio







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