Egitto: Al-Sisi scende in campo. Ucciso principale esponente del Ministero dell'interno
A un giorno dalla canditura alla presidenziali del generale Abdel Fattah al-Sisi,
ministro della Difesa, che segna il ritorno dei militari sulla scena politica, l'Egitto
si trova di fronte a una nuova ondata di violenza. Ieri mattina - riporta l'agenzia
AsiaNews - uomini armati hanno ucciso il gen. Mohamed Said, alto funzionario del ministero
degli Interni egiziano. Al momento nessun gruppo ha rivendicato l'attacco. Secondo
una prima ricostruzione, due aggressori in sella a una moto hanno aperto il fuoco
contro Said, capo dell'ufficio tecnico del ministro, mentre stava uscendo dalla sua
residenza situata vicino alla stazione di polizia di Talbia (Giza). Questo è il secondo
attentato contro un alto funzionario statale. Lo scorso 5 settembre 2013, Mohamed
Ibrahim, ministro dell'Interno è sopravvissuto all'esplosione di una bomba piazzata
vicino alla sua auto. L'omicidio di Said giunge in un periodo cruciale per l'Egitto
dove è in corso un duro confronto fra Fratelli Musulmani e militari, questi ultimi
ritornati al potere a tre anni dalla caduta di Mubarak. In questi giorni 49 persone
sono state uccise durante le manifestazioni per il terzo anniversario della Primavera
araba. Altre 15 persone sono morte durante gli scontri che hanno colpito il centro
del Cairo il 24 gennaio scorso. Ieri all'Accademia di polizia del Cairo si è aperta
la seconda seduta del processo contro Mohammed Morsi, ex presidente egiziano e leader
dei Fratelli Musulmani, deposto proprio dal Consiglio supremo dell'esercito dopo la
manifestazione di 30 milioni di persone avvenuta il 30 giugno 2013. Insieme all'ex
capo di Stato figurano come imputati altri 130 membri dei Fratelli Musulmani arrestati
durante il giro di vite lanciato dall'esercito contro l'ex movimento politico dichiarato
fuorilegge dall'attuale establishment. Su di loro pendono diverse accuse: collaborazione
con il gruppo islamista palestinese Hamas e con il movimento sciita libanese Hezbollah,
evasione dal carcere di Wadi El-Natroun durante le rivolte del gennaio 2011, omicidio
di agenti di polizia. Lunedì scorso il gen. Abdel Fattah al-Sisi ha dato il via alle
prime mosse per la sua discesa in campo alle elezioni presidenziali. Esse si terranno
prima delle parlamentari grazie a un decreto firmato dal Presidente ad interim Adly
Mansour che fissa l'agenda delle prossime votazioni, sfruttando il vuoto legislativo
dell'art. 230 della Costituzione. Il Consiglio supremo delle Forze armate ha accettato
l'ipotesi di una sua candidatura, promuovendo l'attuale ministro della Difesa da colonnello
generale a feldmaresciallo. In un comunicato, lo Scaf ha giustificato la scelta di
al-Sisi sottolineando che "la fiducia della gente nel generale è una chiamata che
deve essere ascoltata come la libera scelta del popolo". I sostenitori di Mohamed
Morsi hanno minacciato nuove manifestazioni. (R.P.)