2014-01-28 15:42:29

Conferenza di Aleteia: "Il futuro della comunicazione è responsabile"


Il mondo dell’impresa e della comunicazione insieme per spiegare come intendano rispondere all'invito del Papa contenuto nel suo primo Messaggio per la Giornata delle Comunicazioni Sociali dal titolo: “Comunicazione al servizio di un’autentica cultura dell’incontro”. E’ quanto accaduto nella Conferenza di martedì a Roma, organizzata da Aleteia ed AdEthic, in collaborazione con Prima Comunicazione. Presentati anche due studi inediti sui motivi per i quali il Papa è stato considerato personaggio dell’anno in Internet e sulla comunicazione etica e sostenibile come novità del panorama pubblicitario. Il servizio di Gabriella Ceraso:RealAudioMP3

La comunicazione come ricerca, ascolto e accompagnamento dell’uomo, il mondo dei media come rete di rapporti e il comunicatore come il "buon samaritano" che si fa prossimo e lenisce le ferite dell’umanità. Sono le coordinate entro le quali mons. Claudio Maria Celli, presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, ha ricondotto il primo messaggio del Papa, mostrandone un contenuto attuale, aperto a tutti ed esigente per chi fa comunicazione a tutti i livelli. Mons Celli:

“Alle volte dimentichiamo che l’uomo è al centro della comunicazione, l’uomo è il destinatario della comunicazione. E’ molto più facile dare surrogati. Ecco perché il Papa dice che c’è bisogno di energie fresche e di una creatività. Vale fuori della Chiesa e dentro la Chiesa, perché la problematica è la medesima. Solo che noi, all’interno della Chiesa, dovremmo avere anche, tra le coordinate, un messaggio evangelico”.

Da qui Aleteia, network cattolico mondiale di informazione, e soprattutto AdEthic, network di comunicazione pubblicitaria etica e sostenibile hanno presentato il loro primo anno di lavoro a servizio di questioni chiave come vita, società e fede, partendo da una parola, per loro, fondamentale del messaggio di Papa Francesco, la parola ”solidarietà”. Andrea Salvati, direttore generale di Aleteia:

“Le persone hanno al loro interno non solo interessi materiali ma anche dei valori. La novità di questa nostra offerta mediatica è quella di provare a pensare, a organizzare tutte le regole che noi conosciamo, del marketing e della comunicazione, in un’ottica anche valoriale, non solo materiale. Inoltre, il nostro punto di vista è che la pubblicità in particolare possa essere un elemento di rivoluzione: oggi la pubblicità, come noi la conosciamo, è un elemento fondamentale, corroborante del profitto e questo noi lo rispettiamo. Crediamo però che la pubblicità possa avere un ruolo di moltiplicatore di solidarietà e questo, a nostro parere, accadrà sempre più. Noi abbiamo creato quindi un vehiculum media che possa essere fortemente posizionato in questo e noi stessi - nel nostro statuto, nel nostro codice etico - abbiamo posto un obiettivo, ovvero di destinare il 50% degli utili che faremo a opere di carità e solidarietà”.

Ma come le aziende vivono e intendono il “farsi prossimo”, il “rispetto della persona” e “il portare avanti un valore come il dialogo”, punti cardine del messaggio del Papa per la 48.ma Giornata mondiale delle comunicazioni sociali? Lo abbiamo chiesto a esperti di marketing presenti alla Conferenza, Monica Biagiotti per Mastercard, e Marco Vighi per il Gruppo Banco Popolare, per i quali il modello del “buon samaritano” non è impossibile da incarnare:

“Noi, come MasterCard, siamo una società di carte di credito e in linea teorica rappresentiamo il mondo del consumo, quindi proprio l’opposto del messaggio del Papa. Però, in realtà, sono tanti anni che comunichiamo in quel senso: anche la nostra campagna 'priceless' - ovvero, ci sono cose che non si possono comprare - è proprio stata creata per dire che le cose veramente importanti nella vita non sono quelle che si comprano. Ultimamente noi, come carte di credito, un altro messaggio che diamo è quello di quanto sia importante donare: stiamo spingendo moltissimo questa cultura del donare per delle cause, uno perché è il modo importante oggi in quanto i governi non hanno più le risorse per aiutare come ce le avevano in passato, quindi le persone, i singoli lo devono fare di più. Per quanto riguarda il ritorno per noi come azienda, sappiamo che quando spingiamo questo tipo di comunicazione in un certo senso rendiamo le persone anche più felici. Quindi, quello che a noi piace veramente dire è che si tratta di un 'win, win', cioè che ci guadagnano tutti”.

“Il Sommo Pontefice ha portato un vento nuovo in tutto il panorama bancario. Le sue parole sono, secondo noi, una linea strategica da seguire, in particolare per una banca che si chiama Popolare e che ha, in questo aggettivo, le radici di un’identità forte e importante, che si declinano poi in una vicinanza ai territori e in una vicinanza alle nostre comunità, che è includente e che è attenta, anche con una destinazione di risorse importante, ai nuovi bisogni, alle nuove povertà, quindi alla necessità di far quadrato attorno a comunità, famiglie e imprese, che sono l’ossatura portante del nostro sistema. E’ sicuramente, quindi, un invito che raccogliamo con grande speranza”.

Dalla Conferenza, emergono anche importanti e incoraggianti dati di fatto. Anzitutto che la comunicazione etica, sostenibile e socialmente responsabile è la vera novità del panorama pubblicitario: è un trend in atto e non più allo stato nascente, ha un’adesione trasversale ed è considerata il futuro delle comunicazioni d’impresa. La disponibilità del mondo multimediale ad accogliere invece il messaggio del Papa e il suo nuovo modo di comunicare emerge dallo studio presentato da "3rdPlace", per Aleteia. Lo studio evidenzia che il Papa è stato il personaggio con il maggior volume di ricerche mensili su Google (11.737.300) e il più menzionato in rete (oltre 49 milioni) davanti a figure come Obama e Snowden. “Sorprendente” il successo di Francesco sui giovanissimi, dice la ricerca, in concorrenza con alcuni idoli del mondo dello spettacolo e dello sport. E se alcuni leader hanno capito prima di altri l’efficacia di Internet per veicolare la propria immagine e rafforzare il proprio seguito politico, Papa Francesco batte tutti in capacità d'interazione. Succede su Twitter e la motivazione di questo livello di interazione, spiegano gli estensori dell'indagine, va probabilmente ricercata “nell’approccio del Papa al mezzo digitale: mentre Obama e Grillo utilizzano Twitter come un broadcast per diffondere i propri contenuti, Sua Santità lo utilizza per parlare e avvicinarsi ai suoi fedeli, ottenendo così risultati migliori e più efficaci”.

Ultimo aggiornamento: 30 gennaio







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