Messico. Pellegrinaggio annuale dei giovani: in 32 mila pregano per la pace
“La fraternità e la preghiera sono gli antidoti contro i mali sociali che distruggono
vite, famiglie e imprese" ha detto mons. Christophe Pierre, nunzio apostolico in Messico,
davanti a circa 32 mila persone, quasi tutti giovani, riunite per il XXXI Pellegrinaggio
nazionale giovanile al Monte Cristo Rey, a Guanajuato, sabato scorso. "Dà, Signore,
la pace al tuo popolo" ha invocato mons. Pierre, che ha presieduto la Messa concelebrata
da 3 vescovi (di León, Querétaro e Nezahualcoyotl), e da 25 sacerdoti provenuti da
diverse parti del Paese. Al Cerro del Cubilete, il nunzio ha esortato i pellegrini
a non essere indifferenti di fronte alla realtà sociale e ad affrontare i problemi
come la criminalità organizzata, il riciclaggio di denaro, la prostituzione, il traffico
di esseri umani e la violenza, con i valori cristiani. Durante la Messa sono stati
ricordati i giovani Giovanni Bosco e Cesar Fernando, uccisi nel 1975 durante un pellegrinaggio
al Cerro del Cubilete, ed il cardinale Juan Jesus Posadas Ocampo, ucciso a Guadalajara,
Jalisco, nel 1993. E’ stata inoltre espressa solidarietà al vescovo di Apatzingán,
nel Michoacan, mons. Miguel Patiño Velázquez, che ha pubblicamente denunciato la violenza
che subisce la popolazione di quello Stato a causa delle organizzazioni criminali.
Nella nota inviata all’agenzia Fides, Victor Gutierrez, coordinatore del movimento
"Testimonio y Esperanza", ricorda che il 31.mo Pellegrinaggio nazionale giovanile
quest’anno ha avuto per tema la preghiera per la pace nel Paese, come indica lo slogan
scelto: “Per la pace, lasciamo la nostra impronta ?". Il pellegrinaggio coinvolge
giovani provenienti da diversi stati del Paese, che percorrono a piedi più di 14 chilometri,
fino il luogo dove c'è la statua del Cristo Re. (R.P.)