Il saluto del Papa ai 3000 ragazzi della Carovana della pace promossa dall'Azione
Cattolica
Al termine dell’Angelus, il Papa ha salutato gli oltre 3.000 ragazzi e ragazze dell’Azione
Cattolica di Roma che, accompagnati dal cardinale vicario Agostino Vallini, sono giunti
in Piazza San Pietro in occasione della tradizionale “Carovana della Pace”, che quest’anno
ha avuto come tema “Non c’è gioco senza di te!”. Due di loro, accanto al Papa, hanno
letto un messaggio, seguito dal lancio delle colombe, simbolo di pace. Il servizio
di Marina Tomarro:
“Non c’è gioco
senza di te, vuol dire che superando pregiudizi ed esclusioni c’è posto per ciascuno
di noi perché più siamo più ci divertiamo!”. Così i due bambini dell’Azione Cattolica
che hanno fatto volare le colombe insieme a Papa Francesco hanno spiegato al Pontefice
lo slogan della Carovana della pace. “Noi affidiamo il nostro messaggio di pace a
queste colombe - hanno detto poco prima di lasciarle libere – con l’idea che possa
arrivare ovunque, perché la pace è come il vento, soffia forte per poter raggiungere
tutti, in particolare chi ha bisogno”. E tantissimi erano i giovani e le famiglie
dell’Azione Cattolica, che oggi gremivano Piazza San Pietro. Ascoltiamo alcuni commenti:
R. – Questo è un momento in cui i nostri bambini dell’Acr, soprattutto, sono
chiamati ad essere testimoni in prima persona, a portare questo messaggio di pace
e questa voglia che hanno di pace. Gli diamo la possibilità di farlo insieme all’equipe
diocesana, all’organizzazione Volontari, proprio per testimoniare la loro libertà.
La cosa importante è questa: far capire ai bambini che loro, in prima persona, possono
essere testimoni di pace, possono fare una scelta, la possono dire a tutti quanti,
la possono sostenere.
R. – E’ importante, perché è un appuntamento fisso ogni
anno. Ero qui nell’ 1988, avevo 9 anni, ero uno di loro, e dopo tanti anni sono ancora
qui. E' una cosa fantastica!
D. – In che modo cerchi di portare la pace nella
tua quotidianità?
R. – Diciamo, usando sempre una visione che trascenda le
cose dell’immediato, del quotidiano e vada oltre. Cercando di non fermarsi al momento,
si possono così evitare molti conflitti.
R. – Provo a seguire quello che mi
ha insegnato il Signore, portando ai miei ragazzi del catechismo soprattutto la Parola.
Leggiamo il Vangelo, ci vediamo fuori della parrocchia, a Messa. La pace, dunque,
è soprattutto nell’incontrarci, nel parlare, nel diffondere questa Parola a tutti
quelli che ci circondano.
R. – Porto la pace, cercando di non litigare con
gli amici, pregando sempre, anche per Papa Francesco, e così mi sento più felice.
D. – Cosa portate a Papa Francesco?
R. – Un plastico! Rappresenta
una piccola parte di Roma ...
R. - ... è una città, una città con tanta pace...
R.
– ... e tanto divertimento.
La Carovana della pace è stata accompagnata dal
cardinale vicario Agostino Vallini. Ascoltiamo il suo commento:
R. –
E’ un’esperienza formativa molto bella, perché attraverso il cammino, i gesti, i messaggi,
i ragazzi cominciano ad apprezzare il senso dell’essere cooperatori nella costruzione
della pace, proprio essendo amici del Signore, da cristiani.
Ma in che modo
si possono educare i giovani alla pace? Ascoltiamo il presidente dell’Azione Cattolica
della diocesi di Roma, Benedetto Coccia:
R. – Il modo migliore è facendogli
fare esperienza di pace, rendendoli consapevoli che la pace dipende anche da loro,
per quanto piccoli, per quanto apparentemente impotenti rispetto ai mali grandi della
nostra società. La pace si costruisce giorno per giorno e la costruisce ciascuno.
Quindi anche loro, nei loro ambienti, hanno la responsabilità di essere costruttori
di pace.
D. – Quanto è importante questa iniziativa della Carovana della pace?
R.
– E’ importante per testimoniare alla città di Roma un segno di speranza. Davanti
a tanti segnali negativi in realtà c’è una grande speranza: ragazzi che quotidianamente
si impegnano a favore del bene, della pace e si impegnano a prendersi cura degli altri.