Cile-Perù: oggi la sentenza dell'Aja sui confini marittimi, appello dei vescovi
“Facciamo crescere la fratellanza, cammino per la pace”: è l’invito dei vescovi del
Cile e del Perù ai popoli di ambedue nazioni mentre si attende il verdetto sul contenzioso
marittimo sottoposto, nel 2008, al giudizio della Corte Internazionale dell’Aja. In
una dichiarazione congiunta, i vescovi peruviani e cileni esortano a guardare a questa
sentenza come un’occasione per rafforzare e approfondire i rapporti di cooperazione
e di fiducia reciproca. “Dopo le dichiarazioni delle autorità governative di ogni
nazione, abbiamo fiducia nella volontà di proseguire in un clima di serenità e di
rispetto”: si legge nel documento dei vescovi che esortano i governi a rispettare
il verdetto della Corte. Il documento delle Conferenze episcopali risponde alle tensioni
intensificatesi nelle ultime settimane con l’avvicinarsi del pronunciamento e che
lunedì prossimo metterà definitivamente fine ad una controversia territoriale risalente
alla guerra del Pacifico del 1883. Il Cile allora conquistò una parte del territorio
meridionale del Perù e lo sbocco al mare della Bolivia. Il messaggio dei vescovi sottolinea
l’importanza di ricordare gli “innumerevoli fatti e le situazioni che hanno unito
queste nazioni nell’arco della loro storia e che ancora continueranno a unirli, aldilà
di qualunque demarcazione territoriale o di giurisdizione degli Stati”. Il contenzioso
posto alla Corte dell’Aja riguarda un’area di circa 38 mila chilometri quadrati di
mare che, secondo il governo peruviano, non sono stati regolati da un trattato di
delimitazione di confini ma solo da impegni firmati nel 1952 e nel 1954 sull’attività
di pesca. Il Cile non è dello stesso parere e vorrebbe mantenere lo status quo. Nonostante
i buoni rapporti tra le popolazioni e il dinamico scambio commerciale e turistico
nella zona di confine, il tema continua a essere molto sensibile e suscettibile di
manipolazione da parte di gruppi d’interesse politici o economici. In questo contesto,
i vescovi ricordano che Papa Francesco nel messaggio per la Giornata mondiale della
Pace 2014 afferma che la pace si raggiunge soltanto quando c’e un forte impegno per
il bene comune e che si traduce in un mettere da parte ogni ansia di guadagno e di
potere. Infine, gli episcopati del Cile e del Perù ricordano i saldi valori morali
e le profonde tradizioni religiose che uniscono ambedue le nazioni in una fede che
sempre è stata il migliore vincolo d’integrazione e di pace. “Invitiamo le persone
e tutte le comunità cattoliche del Cile e del Perù - esortano - a pregare per la pace
e la fratellanza dei nostri popoli”. (A.T.)