2014-01-25 16:47:23

Aperto l'anno giudiziario, cerimonie nelle corti d'Appello delle città italiane


Da Roma a Palermo, al via sabato scorso nelle città italiane, l’anno giudiziario con l’apertura nelle Corti d’appello. Servizio di Francesca Sabatinelli:RealAudioMP3

All’infamante gogna mediatica contro i magistrati, i giudici hanno risposto con sobrietà e imparzialità: è duro il tono del presidente della Corte d’Appello milanese Canzio, quando addita le polemiche che l’anno scorso hanno accompagnato procedimenti, definiti “a forte esposizione mediatica”, ricordiamo il processo Ruby e quello Mediaset, occasioni nelle quali i giudici, scrive Canzio nella relazione, sono stati oggetto di sommarie e ingiuste accuse di parzialità; i politici, è il richiamo, non indeboliscano l’indipendenza delle toghe. Pur senza nominare Berlusconi, Canzio definisce storica la decisione della Cassazione di respingere la richiesta di trasferire i processi. Di rischio terrorismo parla il procuratore generale del Piemonte, Maddalena, in riferimento alla minaccia anarchica legata al fenomeno No Tav. A Roma, il presidente facente funzioni Pandolfi ricorda il messaggio di fine anno del presidente Napolitano per precisare che i magistrati non lasceranno cadere l’invito rivolto agli italiani ad attingere al coraggio per far fronte al difficile momento del Paese. Pandolfi poi traccia un quadro fosco circa gli interessi delle mafie verso la capitale, ‘ndrangheta e camorra soprattutto, spiega, trovano in Roma"una sicura attrattiva". E poi denuncia l’aumento di omicidi, rapine, usure, estorsioni, stalking, pedopornografia e prostituzione minorile. Di allarme mafia parla anche da Palermo il procuratore generale Scarpinato che denuncia l’escalation di minacce di morte nei confronti dei magistrati con riferimento soprattutto al processo sulla trattativa Stato-mafia.

Ultimo aggiornamento: 27 gennaio







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