Sud Corea: prima uscita del futuro card. Yeom Soo-jung nel segno di Papa Francesco
La prima uscita da “prossimo porporato” l’ha dedicata ai poveri e ai senzatetto. L’arcivescovo
di Seoul, mons. Yeom Soo-jung, si è recato a Eun-pyong Village, struttura gestita
dalla Caritas cittadina, per incontrare i poveri e per tener fede ad una promessa
mancata a causa di un decesso improvviso di un confratello, quella di celebrare la
Messa insieme a loro. Eun-pyong è un Centro che accoglie 900 persone senza fissa dimora,
la maggior parte affetti da gravi patologie quali schizofrenia, diabete, epilessia
e morbo di Parkinson. “Da ora in poi indosserò l’abito color porpora, il colore del
sangue, del martirio. Il colore che testimonia la mia ferma disponibilità a morire
per la fede” ha detto il porporato agli ospiti, con una richiesta precisa: “Ho bisogno
delle vostre preghiere. Le vostre, in particolare, sono più forti perché provengono
da chi soffre”. In prima fila, ad ascoltarlo, una cinquantina di poveri in carrozzina.
Probabilmente il futuro cardinale ha scelto di mettere da parte il suo testo preparato
per l’omelia e di parlare a braccio, puntando sulla “buona novella”. “Probabilmente
in passato vi siete chiesti: Signore, perché mi fai soffrire? La verità è che Dio
vi ha amato fin da quando siete venuti al mondo. Ricordatevi sempre di essere amati.
Il Paradiso non è in un altro luogo o in un altro tempo, ma è sempre presente nei
posti dove c’è amore e condivisione” ha sottolineato l’arcivescovo di Seoul. Al termine
della celebrazione, mons. Yeom Soo-jung ha visitato i malati più gravi e, prima di
lasciare la Caritas, ha voluto scrivere un messaggio significativo sul libro degli
ospiti: “Possa questa Casa diventare il Regno di Dio”. I senzatetto sono da sempre
nel cuore dell’arcivescovo di Seoul. Nel 1986, quando era parroco di Yeongdeungpo,
avviò una mensa vicino alla stazione cittadina. Era l’unico presidio che distribuiva
gratuitamente pasti a Yeongdeungpo. (A cura di Davide Dionisi)