2014-01-24 12:27:45

Incendio in un residence di immigrati a Roma, P. La Manna: accoglienza sia dignitosa e sicura


Ennesima tragedia dell’immigrazione. A Roma, un romeno è morto carbonizzato, ed altre tre persone sono rimaste ferite, a causa di un incendio scoppiato nella notte tra giovedì e venerdì in un residence dove vivevano immigrati. Il servizio di Alessandro Guarasci:RealAudioMP3

Quello in via Pieve di Cadore è uno dei tanti residence dove vengono ospitati extracomunitari. L’esplosione sarebbe stata provocata da una bombola di gas. Una persona è morta e tra i tre feriti c’è anche un poliziotto. Nel residence, formato da una serie di mini appartamenti ognuno di circa 35 metri quadrati, nel 2001 si verificò un incidente simile a causa dello scoppio di una bombola di gas, durante il quale morirono due persone. Sentiamo padre Giovanni La Manna, presidente del Centro Astalli:

R. - Che sia avvenuto in un residence, quindi in una struttura “regolare”, è ancora più grave, perché se quella struttura è aperta all’accoglienza qualcuno ha la responsabilità di verificare che avvenga nel rispetto delle norme. È mancante quindi una volontà del nostro Paese di governare questo fenomeno.

D. – Lei cosa chiede, una revisione della legge sull’asilo o anche differenti norme per l’accoglienza? Per esempio, dare più fondi ai comuni che poi gestiscono chi ha ottenuto anche lo status di rifugiato…

R. – In Italia bisogna ricordare che non esiste una legge organica sulla materia dell’asilo politico dal 1951, quando l’Italia ha firmato la Convenzione di Ginevra. Inoltre, nella nostra Costituzione l’articolo 10 parla di protezione a quanti si vedono negati nei propri Paesi i diritti che in Italia sono riconosciuti. Quindi, mi piacerebbe chiedere una revisione di una legge che purtroppo non c’è. È sicuramente fondamentale che gli enti locali abbiano le risorse necessarie ad un’accoglienza dignitosa e contemporaneamente vanno attivati quei canali deputati al controllo che questa accoglienza sia innanzitutto sicura, rispettosa della dignità delle persone e dei loro diritti.

D. – Esistono poi situazioni del tutto insicure come uno stabile occupato da immigrati alla Romanina. Come tutelare queste persone?

R. – Quelle situazioni non dovrebbero esistere. L’anno scorso il nostro presidente della Repubblica, nel suo discorso agli italiani, manifestava il suo dispiacere, la sua vergogna per l’esistenza di quella situazione, evidenziata da un giornale straniero. Ora, a distanza di un anno, non è cambiato nulla. Questo è inaccettabile e rappresenta per noi una vergogna ed evidenzia ancora una volta la nostra vera povertà che è innanzitutto culturale e umana nell’accettazione di queste situazioni che rimangono tali fino a quando non c’è il morto, o l’incidente.







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