Giordania. Missione sanitaria dell'Ospedale Bambino Gesù: assistiti più di 150 bambini
Una missione sanitaria per i bambini siriani e palestinesi fuggiti in Giordania con
le loro famiglie, in seguito alle violenze e al grave deteriorarsi della situazione
politica e civile nel proprio Paese. L’iniziativa è figlia dell’accordo, siglato lo
scorso ottobre, tra l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e l'Ospedale Italiano di Karak,
fondato nel 1935 dall’Ansmi (Associazione Italiana per Soccorrere i Missionari Italiani)
e gestito dalle Suore Missionarie Comboniane. La prima missione si è svolta dal 18
novembre al 2 dicembre e ha visto impegnato, a seguito della richiesta dell’Ospedale
del luogo, uno specialista in neurologia e neuroribilitazione a Karak e un primo sopralluogo
operativo presso i due campi di Mafraq: quello di Al Zatari, che ospita 115.000 profughi
siriani e dove è stato allestito dal Governo Italiano un ospedale prefabbricato, e
il campo di Jerash, dove vivono secondo le stime almeno 30.000 profughi palestinesi.
Situata a circa 150 chilometri a sud di Amman, la città di Karak conta 60.000 abitanti.
La provincia di Karak (300.000 abitanti) è la più povera del Paese e ospita numerosi
lavoratori stranieri: egiziani, srilankesi, cinesi, pakistani, curdi, oltre ai rifugiati
siriani, palestinesi e iracheni. I cristiani rappresentano circa il 5% di tutta la
popolazione giordana. La missione ha individuato un gran numero di pazienti affetti
da malattie neurogenetiche, come le neuropatie ereditarie. In tutto sono stati presi
in carico più di 150 pazienti. Per 10 famiglie è stato predisposto uno screening genetico
al fine di poter analizzare il materiale presso i laboratori di Roma dell’Ospedale.
Il progetto continuerà nei prossimi mesi per sostenere in ulteriori ambiti specialistici
– centrale quello della neuroriabilitazione - i bambini profughi siriani e le popolazioni
locali. Prosegue contemporaneamente, grazie all’accordo siglato lo scorso novembre
tra Bambino Gesù, Pontificio Consiglio Cor Unum e Caritas libanese, l’impegno in favore
dei profughi siriani in Libano. Nonostante i problemi di sicurezza e metereologici
(forti nevicate hanno colpito la zona nel mese di dicembre) l’unità medica mobile
organizzata da Caritas Libano, a dicembre e gennaio, è riuscita a visitare circa 210
piccoli rifugiati siriani per un totale di quasi 900 prestazioni sanitarie. Le Attività
Internazionali vedono attualmente impegnato il Bambino Gesù in 14 Stati con Centri
clinico-chirurgici in Cambogia (Takeo) e Tanzania (Itigi), un reparto di urologia
nell’ambito del progetto di trapianto renale in età pediatrica da donatore vivente
in Vietnam (Hanoi), progetti di assistenza e formazione in Venezuela, Perù, El Salvador,
Haiti, Macedonia e Palestina e con gemellaggi con altre strutture ospedaliere in Cile
e Russia. (R.P.)