Roma. Teoria del "gender" a scuola. Forum famiglie: no all'educazione sessuale di
Stato
No a ogni forma di bullismo e discriminazione, ma no anche a un indottrinamento ideologico
nelle scuole. Così il Forum delle famiglie del Lazio critica il progetto di educazione
per le scuole superiori "lecosecambiano@Roma", promosso in linea con le direttive
Ue dalla Giunta capitolina per il contrasto dell’omofobia e della transfobia. L’iniziativa
prevede incontri in aula con testimonial del mondo dello spettacolo ed esponenti delle
associazioni Lgbt. Il servizio di Paolo Ondarza:
La teoria del
gender arriva sui banchi di scuola a Roma. A denunciarlo è il Forum delle Famiglie.
Tutto nasce dal progetto del comune di Roma "lecosecambiano@Roma" che prevede, nelle
scuole che ne faranno richiesta, un’indagine conoscitiva sui diversi orientamenti
sessuali, incontri con esponenti delle associazioni "Lgbt" (ovvero lesbiche gay bisex
e transgender), per sensibilizzare i ragazzi e promuovere una visione positiva di
questa realtà e infine un concorso con premiazione il 17 maggio Giornata Ue contro
l’omofobia. Emma Ciccarelli, presidente del Forum delle Famiglie del Lazio:
R.
- Anzitutto, non c’è stata una concertazione con le Associazioni familiari! Non vogliamo
che i nostri figli abbiano un’educazione sessuale di Stato, ma che ciascuna famiglia
possa avere la libertà e la possibilità di scegliere come educare alla sessualità
i proprio figli.
D. - L’adolescenza è un periodo in cui l’identità, anche
quella sessuale, non ha raggiunto una piena maturazione…
R. - Perfettamente.
Quotidianamente, siamo impegnati sul fronte educativo e l’adolescenza è un momento
di forte vulnerabilità. Dipende da come vengono trattati certi temi, che non sono
assolutamente tabù. Noi chiediamo, come famiglie, di essere partecipi nella strutturazione
di certi interventi. Noi contestiamo questo intervento, che è legato al bullismo di
tipo omofobico: noi non riconosciamo questo tipo di termine, ma preferiamo parlare
più in generale di bullismo perché per noi la persona ha valore a prescindere dalle
sue scelte, dai suoi orientamenti sessuali.
D. - E proprio in relazione a un
episodio iscritto nella categoria del "bullismo omofobico", voi - come Forum del Lazio
- chiedeste al sindaco Marino un tavolo sull’emergenza educativa in generale… Di questo
appello cosa ne è stato?
R. - Niente, non c’è stato seguito. E questo ci dispiace
e ci induce a pensare che ci sia veramente il desiderio di non coinvolgere i cittadini
nelle scelte dell’amministrazione.
D. - Tante famiglie si sono rivolte a voi,
esprimendo preoccupazioni…
R. - Sì. Il bando dovrebbe essere uscito nel mese
di dicembre: da fine dicembre, e ancora in questi giorni, continuiamo a ricevere telefonate
di famiglie preoccupate, perché non riescono a capire il significato di questa iniziativa.
Il Forum è rappresentante di 50 Associazioni nel Lazio, ma non è rappresentante soltanto
- e questo ci tengo a precisarlo - della famiglia cattolica, ma di tutte le famiglie
sposate in chiesa o sposate solo civilmente: famiglie separate, famiglie con genitori
single, famiglie che vivono la fragilità… Vorrei che fosse ben chiaro che la
nostra posizione è una posizione di dialogo con tutte le forze politiche. Voglio anche
aggiungere che le lamentele che ci arrivano dalle famiglie riguardano questioni della
quotidianità scuola: le strutture fatiscenti, i programmi che non vengono completati
perché manca il materiale didattico, organico carente, sicurezza molto precaria…
Ci hanno segnalato queste priorità.